mercoledì 18 marzo 2015

Caracalla sempre più extra e sempre meno opera. Bob Dylan,Elton John,Ludovico Einaudi

Terzo, ma sicuramente non ultimo, annuncio di arrivi straordinari alle Terme di Caracalla la prossima estate per una stagione d'opera che si annuncia ricca, ricchissima, anzi EXTRA. Il 'grande' pop, e rock in aiuto della 'piccola' opera. Fuortes spera così facendo di portare alle terme un pubblico nuovo che poi potrebbe appassionarsi anche all'opera, semplicemente leggendo il cartellone, sempre che non abbia  dato fondo ai suoi risparmi per acquistare un biglietto per i concerti EXTRA. Che sia detto subito costano molto più di quelli dell'opera, sarà forse perchè i concerti 'EXTRA' hanno un'unica data mentre le opere hanno  un bel pò di repliche. Sta di fatto che per il terzo  'grande' rock, arriva Bob Dylan, in apertura di stagione, il 29 giugno, festa a Roma di san Pietro e Paolo, e dunque del  papato e della Chiesa.
 Tolto quel poveraccio di Ludovico Einaudi i cui biglietti si mantengono al di sotto di quelli della lirica( perché italiano?): i più costosi costano 65 Euro(da 45 a 65 Euro),  per Bob Dylan si pagherò da 70 a 120 Euro, e  per Elton John, addirittura da 70 a 250 Euro. Perché tanta disparità fra Dylan e John? Forse perché Dylan resta ancora un fenomeno 'giovanile', e dunque ha seguito fra i giovani  pèer definizione squattrinati, ed oggi senza lavoro; mentre  Elton John, specie dopo l'ultima polemica con Dolce & Gabbana,  si  spera che porti a Caracalla orde di gay, ma solo quelli danarosi, da sempre devoti al loro idolo mamma/papà.
Le Opere a Caracalla ( Bohème, Butterfly e Turandot) saranno più a buon mercato (da 25 a 100 Euro). Un pò più costerà guardare Bolle e i suoi amici volteggiare fra le rovine(  da 25-135 Euro); e meno di tutti costerà, al chiuso del Costanzi lo spettacolo di Bartabas ( da 25 a 40 Euro).
 Non sarà che i prezzi dipendono più che dal richiamo dei singoli artisti, dal costo dei loro spettacoli? E che alla fin fine le opere porterebbero più soldi nella casse dell'Opera di Roma di quanto ne portano i grandi divi del rock, pop ecc...? Chissà.
Riguardo a Bartabas, poi, il più economico, ricordiamo che molti anni fa, quando venne a Roma, per la prima volta,  invitato dal Festival RomaEuropa, vi fu una polemica, alimentata dalla stampa, sul costo esorbitante della cosiddetta 'opera equestre'. E si disse anche altro, si parlò di una  'stecca'... se non ricordiamo male. Oggi Bartabas è diventato economico, a seguito della crisi o perchè richiama meno di un tempo; o perchè  i cavalli costano meno degli uomini- non ce ne vogliano i cavalli e quelli della 'protezione animali'.
 Poi un giorno, non molto lontano, bisognerà discutere anche la politica dei prezzi. Con il permesso ed il consenso anche del Ministero che finanzia per la maggior parte tutti i teatri ma che nella politica dei prezzi non si è mai impicciato. E male ha fatto e fa tuttora.

Alla agenzia ( D'Alessandro e Galli) che organizza gran parte dei concerti di Caracalla e Auditorium, ma non solo, in una recente intervista s'è chiesto:
Cosa pensa, da agenzia sul prezzo sempre crescente dei biglietti? E di chi lamenta un eccessivo cachet per gli artisti?
Posso assicurare che ancora nel nostro paese il prezzo dei biglietti è meno caro rispetto ad altri paesi della Comunità. Posso supportare questa affermazione vedendo i biglietti del Summer Festival che vengono acquistati dall’estero. Grazie ai voli low cost, e ai costi di pernottamento, per uno straniero è più conveniente venire a Lucca a vedere il concerto del suo artista preferito. Mentre per quanto riguarda il compenso degli artisti, sono abbastanza d’accordo, ma non condanno gli artisti. In fondo succede come nel calcio: se una squadra vuole un campione offre un ingaggio maggiore, questa purtroppo è la dura realtà del mercato, e comporta che le società più potenti hanno i nomi più belli alzando l’offerta d’ingaggio. Nella nostra realtà succede la stessa cosa: le multinazionali dello spettacolo si accaparrano a suon di milioni i nomi più belli e ‘drogano’ il mercato. Gli artisti cosa dovrebbero fare? Se qualcuno offre sempre di più loro accettano, sarebbe stupido il contrario. Questo però toglie sempre più risorse da dedicare agli esordienti, ed è infatti uno dei tanti motivi del successo dei talent in TV, orami l’unico trampolino per molti giovani che invece di una lenta e dura gavetta, si vedono nell’arco di pochi mesi lanciati sotto i riflettori dello showbiz, e non tutti reggono fino alla fine”.


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