Tralasciamo le premesse che ci indurrebbero a dire e sottolineare quale grave disastro, anche e soprattutto umano, provochi un terremoto - e di quello dell'Aquila in specie, di cui, siamo stati testimoni, insegnando al Conservatorio del capoluogo - per dire che si deve sempre scorgere all'orizzonte un buon fine, quando si mettono su carrozzoni che altrimenti verrebbero subito fattj a pezzi dall'opinione pubblica ormai stanca di vedere malaffare ovunque.
Prima di ricostruire (curare) la città ricostruiamo (curiamo) gli animi, si cantò all'epoca, e Nastasi ebbe pronta la la medicina da somministrare.
Pare che il consiglio di mettere su quel carrozzone dei 'Cantieri dell'Immaginario' che alla fine serviva e serve ancora a far arrivare a L'Aquila un pò di soldi in più, oltre quelli che, goccia dopo goccia, arrivano dal 2009 in avanti, seguiti all'alluvione di soldi del governo Berlusconi che inondò il territorio per le sue case 'matte'.
Giovanni Minoli - che c'entrava lui con la Protezione civile, con Nastasi o con Letta e con il terremoto? - diede il consiglio disinteressato di un festival rigeneratore a L'Aquila a Bertolaso il quale conoscendo i legami di Nastasi con Letta, protettore dell'Abruzzo, sua terra natale, pensò di cogliere con una fava due piccioni: fece un favore all'Aquila ed a Letta. Poi si scoprirà che un terzo e quarto favore fece a Nastasi e alla famiglia Minoli.
Nastasi stanziò subito una bella somma, con la benedizione di Letta, e si partì. Un festival, della cui disorganizzazione, e forse parziale inutilità, ma dell'enorme costo, all'epoca anche noi su Music@ demmo conto, continuato nel tempo e che forse continuerà fino alla ricostruzione totale della città, cioè in eterno.
Nastasi mette intorno ad un tavolo le istituzioni culturali aquilane, dà un pò di soldi a tutti, in cambio di prestazioni, poi vi chiama Muti, suo amico, per una settimana - anche noi fummo testimoni di quelle belle giornate; non è che poi tutto debba essere per forza marcio - e si porta all'Aquila per la 'comunicazione' Laura Valente da Napoli e poi anche la giovane Giulia Minoli che lui, Romeo involontario, incontra e se ne innamora proprio fra le rovine aquilane.
Come ci arrivò la giovane Minoli a L'Aquila? In ringraziamento a Giovanni Minoli del bel suggerimento che gli aveva dato e che aveva fatto contenti, in un sol colpo, Bertolaso, lo stesso Nastasi e soprattuto Letta - un pò meno gli aquilani, i quali, ad esempio, nei giorni in cui fu all'Aquila Giorgio Barberio Corsetti, per uno spettacolo e un incontro, sembrarono distratti, per usare un termine corretto, e riempirono i centri commerciali invece che le piazze.
Nastasi, Romeo, colpito dalla beltà e intelligenza della Giulietta Minoli, da allora non le tolse più gli occhi di dosso, fino al matrimonio celebrato a Filicudi, con tutto il jet set politico presente e Letta testimone di nozze, e officiante politico. Per dire a tutti. Nastasi è roba mia, guai chi lo tocca.
Nessun commento:
Posta un commento