Al termine del Consiglio europeo di qualche giorno fa, la premier Meloni, una volta tanto, ha deciso di fare dichiarazioni e di rispondere ad alcune domande dei giornalisti.
Dopo aver esposto gli argomenti sui quali si era discusso nel Consiglio, ed ave dato conto della sua posizione sulle nomine ai vertici dell'Europa, ha risposto anche ad alcune domanda sulla recente inchiesta di Fanpage che ha fatto emergere nel movimento giovanile del suo partito, alcuni elementi preoccupanti.
Su una cosa è stata chiara e categorica: chi ha sentimenti razzistici, antisemiti e NOSTALGICI non ha niente da spartire con Fratelli di Italia, con me, con la destra italiana.
E quell'aggettivo 'nostalgici' era chiaro riferimento al neofascismo presente nei giovani del suo partito, alcuni dei quali inneggiavano, in quel video, al duce.
Alla Premier sarebbe bastato essere appena più chiara: chi ha sentimenti razzistici, antisemiti e fascisti non ha nulla da spartire con FdI.
E siamo così al punto di partenza, e cioè alla chiara volontà di Meloni di non dichiararsi apertamente ANTIFASCISTA. Non lo fa perchè, evidentemente, non si sente di farlo, anzi non può farlo. Per la semplice ragione che molti del suo partito e del movimento giovanile dello stesso la sconfesserebbero.
Questa è la vera ragione, anche se dobbiamo registrare il riferimento all'antifascismo in quell'aggettivo che si ascolta - così ci sembra - per la prima volta.
Quanto poi alla valutazione di quei giovani, subitamente sanzionati, noi siamo dell'idea che non si tratti delle solite comode 'mele marce', che per diverse ragioni possono essere in qualunque movimento o partito.
Noi la pensiamo esattamente con la grande scrittrice ungherese Edith Bruck che è convinta essere molto più radicato il fascismo nel Movimento giovanile ed anche nel partito della Meloni,: il razzismo e l'antisemitismo ne sono credibilissimi segnali. Da prendere seriamente e non liquidandole con poche, simboliche, espulsioni.
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