Oggi, 21 giugno, dovremmo gioire, senza pause, dalla mattina alla sera,ed anche alla notte e fino alla mattina di domani, perchè a Roma, non solo, in Italia, e in Europa si celebra la Festa della Musica, voluta molti anni fa dal ministro Lang in Francia e poi diffusasi in tutto il vecchio Continente.
E sicuramente fra le 552 città italiane che vi hanno aderito, le oltre 10.700 iscrizioni e i quasi 35.000 artisti, tutta l'Italia suonerà e risuonerà. Quest'anno poi il Mibact di Franceschini ha voluto darle un tono più solenne impegnando anche un famoso testimone come Nicola Piovani.
A Roma, la Associazione che ogni anno organizzava - a modo suo - questa festa è stata sciolta od esautorata ( non sappiamo se è ancora in vita ed a quale festa si sia votata), ma la amministrazione della Raggi ed il suo fantasioso assessore alla 'ricrescita culturale', Bergamo, hanno invitato tutti i cittadini a parteciparvi attivamente, cioè scendendo in strada, con qualunque cosa di musicale abbiano o conoscano, per fare la loro parte. Anche senza vergogna.
Hanno, insomma, invitato tutti a fare festa, per la musica che oggi si festeggia e attraverso la musica che sanno fare. Ma non c'è ordine, non ci sono gerarchie, e neppure generi, maggiori e minori, più o meno importanti. Insomma la caciara solita dei Cinquestelle, che arrivano sempre all'ultimo minuto ( come hanno già fatto a Capodanno e come del resto stanno facendo per l'ESTATE ROMANA; l'anno scorso avevano almeno una qualche giustificazione: erano arrivati da poco al governo cittadino, ma gli uffici che facevano?) e poi con la solita faccia tosta si improvvisano organizzatori dalla parte del popolo ( perchè sarebbe stato il popolo, ora ingannato e finalmente cosciente dell'inganno, a votarli).
Che senso ha dire a tutti di partecipare, basta andare sul sito della 'festa della musica' - che abbiamo cercato invano - ed iscriversi? Ognuno fa quel che vuole e dove vuole; comunicarlo a che serve, allora, oltre che mostrare una lista lunga quanto l'autostrada Roma-Napoli e ritorno?
Governare è altra cosa. Innanzitutto mostrare interesse verso i settori diversi in cui si articola l'attività della società civile (i Cinquestelle, specie verso la cultura hanno mostrato un interesse solo di 'facciata'); poi, agire in tempo per ottenere buoni risultati ( e questo finora non è mai accaduto in nessun caso specifico e per qualunque settore, anche in quelli decisivi per la convivenza); infine, fare una cernita, delle proposte ( ma con lo stesso spirito critico che dimostrano solo nei casi in cui distribuiscono incarichi e premi ai fedelissimi, per il resto: liberi tutti! Loro aprono i cancelli ed entri chi vuole!).
Questa politica (?) DISTRUGGERA', NEL CHIASSO GENERALE, ANCHE LA MUSICA.
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