Ricomincia il gioco del rimbalzo di responsabilità. Raggi sostiene che la sporcizia della Roma d'oggi, giunta a livelli insostenibili - mentre l'assessore preposta dice, con la faccia tosta che dimostra, che a Roma non c'è un'emergenza rifiuti - è il risultato di Mafia Capitale e di vent'anni di malgoverno (anche se verrebbe da chiederle dove è stata stoccata la sporcizia che ora c'è dappertutto in questi vent'anni, in attesa che arrivassero i finti rivoluzionali dei cinque stelle al governo della città e per ritirarla fuori e spargerla per le strade); Zingaretti, governatore chiamato in causa dalla Raggi, risponde che il Comune deve fare la sua parte. Da mesi, da quasi un anno, la Regione attende dal Comune un piano per i rifiuti che non è mai stato né redatto né prodotto, e inviato alla Regione, e dunque che si vuole dalla Regione?
Raggi, emblema della più totale inefficienza ed incapacità di governo, invoca l'ennesimo complotto anche per l'incendio di Pomezia, spalleggiata dai dioscuri della chiacchiera, Dibatosta e Dipeggio.
E Lei, Virginia Raggi, per non allarmare i cittadini , che sono già allarmati anzi terrorizzati, non ci ha ancora detto, in coppia con il suo omologo di Pomezia, se dobbiamo preoccuparci ancora di più e quali misure prendere?
Si può continuare a lasciare nelle sue incapaci mani (ed anche mente) una città che è sotto gli occhi di tutti e che versa in uno stato pietoso che prelude forse a qualche preoccupante allarme di carattere sanitario?
P.S. Ieri sera in tv, Luigi Dipeggio, nel salotto di Giovanni Floris, alle contestazioni del conduttore sulla sporcizia - monnezza! - e sull'emergenza rifiuti, ha risposto che non si può gridare all'emergenza rifiuti per qualche cassonetto, non svuotato, che un cittadino, nemico del movimento, magari del PD, ha fotografato e messo in rete. Non aveva ancora terminato la sua barzelletta che tutto lo studio, ed anche Floris, gli ha riso in faccia sonoramente.
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