"A detta di molti - scriveva non più tardi di un mese fa, l'autorevole 'Corriere del mezzogiorno' - fra i favoriti per la successione a Rosanna Purchia, come sovrintendente del Teatro San Carlo, ci sarebbe Catello De Martino". Ma no? Ma sì! Questo nostro paese non manca mai di meravigliarci. Catello sarebbe dovuto finire ai domiciliari, già ora è indagato per il buco colossale al Teatro dell'Opera di Roma - sanzionato di recente anche dal TAR dove lui aveva presentato ricorso contro il suo licenziamento - ed invece... lui si candida a Verona, a Cagliari ed in qualunque altro teatro si debbano rinnovare i vertici, perfino a Napoli, dove a detta di molti - che non osiamo definire - sarebbe fra i favoriti. Quegli stessi che lo riterrebbero fra i favoriti non ci hanno spiegato con quale curriculum ed anche con quale faccia Catello si presenti ancora in giro a bussare alle porte delle sovrintendenze dei teatri.
In questo momento non sappiamo se la Purchia sia stata confermata dal Ministero, meglio: sia stata confermata dal suo amico e protettore Nastasi che ha procurato un impiego a sua moglie, Giulietta Minoli, nel neonato MeMus del Teatro ( pare che la Signora sia stata fatta licenziare dal medesimo Nastasi, per il timore di denunce di irregolarità riguardo a quella nomina), ma della Purchia ancora non si sa; telefoneremo più tardi per vere notizie fresche ( nel sito del teatro napoletano non compaiono né sovrintendente né direttore artistico e dunque la barca del teatro, da due mesi almeno o forse più, naviga senza timonieri.
Chissà che avrà fatto il sindaco di Catania, dopo lo schiaffo della Purchia che prima s'è fatta nominare e poi ha rinunciato per restare a Napoli, dietro evidente assicurazione di Nastasi, il 'gran manovratore' del Ministero del povero Franceschini,' mezzo disastro'.
E a Roma cosa è successo nel frattempo? Carlo Fuortes ha proceduto alla nomina della direzione artistica che oggi è duplice: Battistelli, Vlad; triplice se ci si mette anche la direttrice del ballo, Abbagnato.
Ma allora nulla è cambiato: Fuortes si tiene Vlad, la manina corta di Muti. No, a leggerle con attenzione, le cose stanno diversamente. Fuortes voleva cambiare Alessio Vald con Giorgio Battistelli, ma quando il nuovo direttore artistico 'in pectore' gli ha rivelato in privato, che il repertorio del melodramma non è il suo forte, Fuortes per non fare un altro buco nell'acqua, gli ha messo al fianco Vlad, riconfermandolo, e dando a Giorgio quel che potrebbe essere di Giorgio. e cioè il teatro contemporaneo e il repertorio sinfonico.
In verità avrebbe anche potuto tenere solo Battistelli, perchè in teatro, il lavoro più difficile, quello della confezione dei cast, lo fa altra persona, a Roma ( Nicoletta Finzi) come a Milano ( ora l'austriaco Toni Gradsack, fino a poco tempo fa 'el greco', potentissimo ).
Allora, nel caso dei teatri d'opera la cui attività si fonda prevalentemente sul grande repertorio cosa fanno i direttori artistici? Scelgono i titoli del cartellone.
P.S. Ha vinto Nastasi, Rosanna Purchia confermata sovrintendente, come si evince dall'annuncio della prossima tournée del San Carlo in Ungheria, le cui spese le sosterrà sicuramente il Ministero di Nastasi, come già fece con la costosissima trasferta a San Francisco.
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