Perdonateci l'espressione, trattandosi di una signora, come Virginia Raggi. Ma è proprio il caso di dire che il TAR del Lazio la 'prenda per il culo' e la ridicolizzi.
Il TAR, per giustificare la sua sentenza che annullava l'ordinanza dei sindaco sulla proibizione dei fuochi d'artificio e botti per la sera di Capodanno, ordinanza emessa pochi giorni prima del Capodanno, bacchetta la poveraccia, facendole notare che il Capodanno cade sempre fra il 31 dicembre ed il 1 gennaio di ogni anno, dunque prevedibilissimo, e che quindi non si può intervenire su un evento sempre identico nella sua ricorrenza con ordinanze che sarebbero più adatte, per i tempi e le modalità di emissione, a fatti ed eventi non prevedibili, che necessariamente non possono che essere organizzati con strumenti emergenziali. Dunque per le ordinanze relative al Capodanno - dice il TAR alla sindaca, si provveda con ragionevole - è forse questo l'aggettivo che alla sindaca andrebbe spiegato!- anticipo.
Ora se il TAR decidesse di intervenire anche su altre questioni dello stesso tenore, dovrebbe ancora una volta 'prendere per il culo' non solo lei, ma con lei anche il suo assessore vice sindaco, Luca Bergamo, per il caso dell'Estate romano. Sapendo, sindaca e assessore, che l'estate, pur essendo una stagione che non è più come l'estate di una volta, arriva sempre il 22 giugno (vero? ), perché sia lei, la sindaca, che lui, il suo assessore alla 'ricrescita culturale', si risolvono a pubblicare il bando per l'Estate Romana a ridosso dell'inizio delle manifestazioni? Forse che sperano che gli aspiranti ai finanziamenti comunali, desistano per spossatezza o addirittura crepino per fame, o che l'estate - con le stagioni che non sono più come quelle di una volta - si sposti più avanti: al 22 luglio od anche al 22 agosto, e magari dell'anno successivo?
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