Rischiano molto tutti quelli che parlano tanto e che scrivono pure tanto, quando si arrischiano ad usare espressioni linguistiche, di provenienza non italiana - nei casi che stiamo per citare si tratta di latino - perchè possono fare errori madornali che vanno dall'uso errato di accenti (come Ovadia che ha pronunciato 'benedicìte', invece di 'benedìcite' l'altro ieri a Radio 3, nel corso della lettura 'ad alta voce' del Nome della rosa di Umberto Eco); alla errata traduzione di espressioni latine, come accadde ad Ezio Mauro.
Ezio Mauro, mesi fa, traducendo una espressione latina, di provenienza gesuitica, che indicava il carattere 'totale' dell'obbedienza da tenersi nell'ordine: 'perinde ac cadaver', tradusse, 'ad sensum' - così si scusò - 'fino alla morte'. Sbagliato. Con quella espressione i gesuiti non vogliono intendere che l'obbedienza va osservata fino alla morte. No, non è questo il senso, che invece è: l'obbedienza di un gesuita dev'essere come quella di un cadavere, che non ha possibilità e capacità di reagire a qualunque impulso. Il cadavere fa qualunque cosa gli si faccia fare, non ha forza di reazione, nè può assumere decisione autonoma.
Ed ora il caso di Mentana che ieri anticipando gli argomenti del suo telegiornale, ha detto che le dimissioni, dalla giunta di Roma, Berdini le aveva date 'di sua sponte' . Dove ha sbagliato Mentana? ha messo un 'di' in più. Ci spieghiamo: 'sua sponte' , in latino, è un ablativo - in latino esistono le declinazioni che in italiano sono assenti, e sono rimpiazzate, nella maggioranza dei casi, da opportune preposizioni ( nel nostro caso: 'di sua spontanea volontà') - un 'caso' che sta ad indicare una modalità: cioè, Berdini s'è dimesso 'di' - o 'per' - 'sua volontà', che in latino si dice 'sua sponte'.
Fine della ripetizione. Ci siamo guadagnati un credito, e lo spenderemo in tutti i casi futuri in cui Ovadia, Mauro e Mentana, vorranno darci ripetizioni, ad esempio, di inglese, perchè sicuramente nei rari casi in cui ce ne serviamo, non conoscendo tale lingua barbara, anche noi commettiamo certamente errori. E se Mauro, Mentana e Ovadia vorranno segnalarceli - a tempo perso - saremo loro grati.
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