Iniziata da Marino, proseguita con apparente rinato vigore da Tronca, la moralizzatrice rimessa in discussione dell'uso del patrimonio comunale immobiliare, aveva subìto poi un stop dopo che alcuni soggetti intestatari di affitti delle migliaia di immobili del Campidoglio sul territorio comunale si erano rivolti al Tar, ottenendo una sospensione delle cartelle esattoriali o degli avvisi di sfratti, quando non degli sfratti esecutivi.
Venne allora l'impressione che sia Marino che il Commissario Tronca, quest'ultimo con più determinazione, apparente, del sindaco fatto dimettere, intendessero mandare un segnale, senza la determinazione di scendere nei singoli casi per risolverli. Tutti, senza eccezione.
Nella foga moralizzatrice si andarono a toccare anche delle onlus che si occupavano di settori di forte rilevanza sociale, fra queste anche quella che assicurava sostegno ed assistenza a famiglie nelle quali c'era qualche malato di sla; ma ve ne erano anche altre impegnate in settori altrettanto delicati e socialmente utili.
Il Tar allora aveva sospeso gli sfratti esecutivi, come abbiamo detto; nel frattempo sono trascorsi parecchi mesi e il Campidoglio degli onesti Cinquestelle, riprende ora le fila del discorso, senza aver nel frattempo fatto nulla per evitare che nel tritacarne della foga moralizzatrice (finta?) finiscano anche soggetti che andavano preservati, lasciati fuori, addirittura protetti.
Non sappiamo se nei 43 miracoli ottenuti dai Cinquestelle a Roma, secondo la bibbia grillina, figuri anche la difesa di tali onlus ed il loro diritto, per ragioni di sociale utilità, ad un trattamento di favore; o se questa è stata già segnata nella prossima lista di miracoli che ora santa Virginia, per bocca del suo profeta, dichiara di voler compiere a breve.
Fatto sta che, alla ripresa delle grandi manovre immobiliari, quando ancora non s'è spenta l'eco degli sporchi affari della coppia Scarpellini-Marra, il Comune di Roma va ad importunare una associazione che si occupa di malati gravi, senza sentire ragioni.
P.S. Un censimento - quello degli immobili di proprietà del Comune di Roma e dei loro occupanti - più volte promesso e forse anche attuato, da quello che ci viene detto, non è stato ancora reso di pubblico dominio nella sua interezza, salvo casi rarissimi che dovevano servire di lezione; un secondo censimento ora viene promesso, sempre dal Comune di Roma, che a breve partirà, e riguarderà le buche delle strade, che sono tante, anzi tantissime, meglio infinite, ed hanno bisogno di essere censite, prima di essere riparate. A proposito sono stati già stanziati i fondi per eseguirlo questo censimento, ma ci vorrà del tempo. Poi si comincerà con la riparazione.
Noi vorremmo suggerire un modo per risparmiare a Virginia Raggi proprio su questa mappatura, certamente necessaria, ma che rischia di dover essere aggiornata, ora dopo ora, prima che si proceda alla riparazione.
Si muti l'oggetto del censimento: si censiscano le strade senza buche. Così censendo, si fa prima, perchè forse si conterebbero sulle dita due mani non più, e così non c'è e più bisogno della mappatura delle buche, e si potrebbe immediatamente procedere alla loro riparazione.
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