Al
Presidente del Consiglio, alla
Ministra dell’Istruzione, al
Parlamento
SAPER
LEGGERE E SCRIVERE :
UNA PROPOSTA CONTRO IL DECLINO DELL’ITALIANO A
SCUOLA
È
chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico
troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a
esprimersi oralmente. Da tempo i docenti universitari denunciano le
carenze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi,
lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. Nel
tentativo di porvi rimedio, alcuni atenei hanno persino attivato
corsi di recupero di lingua italiana.
A
fronte di una situazione così preoccupante il governo del sistema
scolastico non reagisce in modo appropriato, anche perché il tema
della correttezza ortografica e grammaticale è stato a lungo
svalutato sul piano didattico più o meno da tutti i governi. Ci sono
alcune importanti iniziative rivolte all’aggiornamento degli
insegnanti, ma non si vede una volontà politica adeguata alla
gravità del problema.
Abbiamo
invece bisogno di una scuola davvero esigente nel controllo degli
apprendimenti oltre che più efficace nella didattica, altrimenti né
il generoso impegno di tanti validissimi insegnanti né
l’acquisizione di nuove metodologie saranno sufficienti. Dobbiamo
dunque porci come obiettivo urgente il raggiungimento, al termine del
primo ciclo, di un sufficiente possesso degli strumenti linguistici
di base da parte della grande maggioranza degli studenti.
A
questo scopo, noi sottoscritti docenti universitari ci permettiamo di
proporre le seguenti linee di intervento:
– una
revisione delle indicazioni nazionali che dia grande rilievo
all’acquisizione delle competenze di base, fondamentali per tutti
gli ambiti disciplinari. Tali indicazioni dovrebbero contenere i
traguardi intermedi imprescindibili da raggiungere e le più
importanti tipologie di esercitazioni;
- l’introduzione di verifiche nazionali periodiche durante gli otto anni del primo ciclo: dettato ortografico, riassunto, comprensione del testo, conoscenza del lessico,
- analisi grammaticale e scrittura corsiva a mano.
– Sarebbe
utile la partecipazione di docenti delle medie e delle superiori
rispettivamente alla verifica in uscita dalla primaria e all’esame
di terza media, anche per stimolare su questi temi il confronto
professionale tra insegnanti dei vari ordini di scuola.
Siamo
convinti che l’introduzione di momenti di seria verifica durante
l’iter scolastico sia una condizione indispensabile per
l’acquisizione e il consolidamento delle competenze di base. Questi
momenti costituirebbero per gli allievi un incentivo a fare del
proprio meglio e un’occasione per abituarsi ad affrontare delle
prove, pur senza drammatizzarle, mentre gli insegnanti avrebbero
finalmente dei chiari obiettivi comuni a tutte le scuole a cui
finalizzare una parte significativa del loro lavoro.
Iniziativa
promossa dal Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della
responsabilità
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