A dirla tutta sulla giunta del sindaco Nardella, a Firene, come non v'era ragione alcuna perché Nicoletta Mantovani assumesse la responsabilità dell'assessorato 'Pavarotti', altrettanto senza ragione resta la sua attuale uscita da quell'assessorato che aveva tanto ambito e del quale - cosa normalissima al momento dell'assunzione di una qualche responsabilità - si dichiarò onorata e lusingata.
Cosa abbia fatto in questi anni, un paio forse, durante i quali Lei avrebbe promosso l'immagine di Firenze (o sua, mediante Pavarotti?) noi non sappiamo e forse come noi molti altri anche fiorentini.
Nardella chiamandola s'era fatto forte di quel suo diploma di Conservatorio (violino) che con la mente l'aveva fatto andare a quel nome internazionale come il nostro grande tenore, defunto, del quale la Mantovani portava il cognome, anche da vedova, ma forse per poco ancora, avendo - data la sua giovane età - trovato un nuovo compagno, che forse per le suddette ragioni non sposerà mai.
Ora dopo due anni di intensissima (?) attività fiorentina - se Nardella rendesse noto quanto è costata e quanto ha reso, farebbe a tanti un piacere - Nicoletta Mantovani lascia Firenze e torna a casa. Semplicemente 'perchè c'ha da fare', che poi ha spiegato, incalzata dai giornalisti, 'c'ho da fare per il decennale della morte del mio ex marito, Lucianone'. Il che ha fatto pensare a molti che senza quel cognome da moglie ed ora da vedova, Micoletta Mantovani sarebbe una brava signora, mamma premurosa delle sue figlie avute dal tenore, donna con 'uso di mondo', retaggio degli anni pavarottiani, e basta. Assessore? perchè?
Firenze volta pagina e fa venire in città, ad occupare il posto dell Mantovani, un altro nome eccellente, dell'eccellenza acquisita sul campo della difesa dei diritti civili, e già fiorentina acquisita con altre modalità istituzionali, nello steso campo attribuito alla Mantovani. Paola Concia farà meglio, peggio, uguale? Adesso non lo sappiamo.
Per ora urgerebbe il bilancio dell'attività della Mantovani per non farsi prendere dal dubbio che Nardella ami eccessivamente le persone famose - qualche volta anche per il semplice cognome - ma che alla loro preparazione competenza e disponibilità non faccia caso.
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