Natalia Aspesi, la papessa del giornalismo, noi l'abbiamo spesso attaccata, anzi lo abbiamo fatto, puntualmente, ogni anno, in occasione della sviolinata pesarese in onore dei Mariotti, una discendenza in odore 'rossiniano' che va dal patriarca, sovrintendente, al figlio direttore, alla nuora cantante e agli altri due figli: la figlia sua assistente, e il figlio occupato nell'ufficio stampa. E continueremo a farlo fino a quando Lei non smetterà di agitare il turibolo incensatorio nei loro riguardi.
Però se poi in altre occasioni, che non sono poche, si dimostra quella che è, e cioè una giornalista di razza, beh, allora siamo al suo fianco. Come nella provocazione, sacrosanta, che proprio oggi ha fatto alla Rai, in occasione del dibattito sul tetto dei compensi da estendere o meno anche a presentatori ed artisti. Sarebbe l'occasione propizia, in Rai - ha scritto la Aspesi - per mandare a casa tante vecchie glorie che ormai fanno giornalismo e spettacoli stantii e cercare giovani sostituti, eredi di quelle glorie polverose, ma costosissime. Non ha fatto nomi, ma a noi sono subito venuti in mente , ad esempio, quelli di Augias o Angela, e via scendendo in funzione dell'età ed anche dei compensi spropositati. Sui quali anche sarebbe opportuno riflettere indipendentemente dall'applicazione o meno dei tetti stabiliti per legge.
Strano, molto strano che alcuni che sarebbero eventualmente toccati dal calmiere si sono levati a difendere la Rai che così, a loro dire, potrebbe perdere i pezzi da novanta, la cosiddetta argenteria di famiglia che costa sì, ma fa anche guadagnare. Accanto a loro anche le rappresentanze dei giornalisti ed il CDA. Siamo sicuri che giovani bravi, ma scovati dalla Rai e non imposti dagli agenti, farebbero perdere pubblico ed anche pubblicità?
Tutti in difesa della Rai, ma nessuno ci ha detto se se ne andrà dalla Rai qualora il temuto calmiere fosse introdotto. Sarebbe interessante che lo dicessero, che lo dicessero ora, quando ancora il calmiere non c'è e non si sarà se verrà esteso anche a loro.
Solo Lucia Annunziata ha detto che lei, anche con il calmiere - che ridurrebbe di molto il suo compenso - resterebbe al suo posto. E gli altri, perché non ripetono il mantra tante volte ripetuto in tempi di vacche grasse, che ancora durano, e cioè che la Rai è un'altra cosa?
Siamo sicuri che, appena introdotto il calmiere, si aprirebbe il tvmercato, e che le televisioni, che negli anni hanno visto dimezzati gli introiti, metterebbero le mani in tasca per tirar fuori contratti milionari? Sono finiti i tempi belli. Sono finiti in tutte le aziende di comunicazione, a cominciare dai giornali quasi tutti in crisi, in perenne ristrutturazione, con alcune testate che sembravano scoppiare di salute e che, invece, tolto il coperchio dalla pentola, sono apparse sull'orlo del fallimento - vedi Il Sole 24 Ore. Anche le aziende radiotelevisive non se la passano bene. Che senso avrebbero, altrimenti, i trasferimenti minacciati da Roma a Milano per alcune loro redazioni e produzioni, se non quello del 'risparmio'?
Insomma aderendo all'invito della Aspesi, la Rai cominci a fare vere selezioni per cercare giovani leve da mandare in video ( e intanto cerchi già autori nuovi, senza i quali anche i bravi presentatori farebbero un buco nell'acqua!) e nel frattempo, tolti i vegliardi che farebbero bene a riposare, tutti gli altri ci dicano se andrebbero via o meno, da Fazio a Baudo, ad Insinna a Conti alla Clerici a Giletti ad Angela (Alberto, già basta in Rai; il padre è di troppo) e a tutti gli altri, NESSUNO ESCLUSO. Finora conosciamo la decisione di restare della sola Annunziata. E tutti gli altri?
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