Ripeteremmo cose dette e ridette di Walter Veltroni, se dicessimo che il suo proposito di andare a lavorare in Africa, una volta abbandonato l'agone politico, per fare finalmente qualcosa di socialmente utile, è definitivamente naufragato, a favore di ben altre occupazioni, frutto di riciclo continuo, fuori della differenziata.
Prima i romanzi, poi il cinema ( chi l'ha visto oltre il pubblico televisivo che potrebbe anche averli graditi i suoi film/documentari?), poi i programmi televisivi Rai (da flop, nonostante i costi, perchè vecchi, nostalgici, in una parola: inutili) ed infine il lavoro come commentatore sportivo, da tifoso calcistico, sul 'Corriere dello Sport', dove pubblica una serie di interviste a star del calcio in panchina.
Fermo restando che chiunque può proporsi per qualunque lavoro, anche il più diverso da quello svolto prima, sta al datore di lavoro affidarglielo o meno, anche Uolter ha l'umano diritto di proporsi, dopo l'esodo dalla politica, in campi che lo appassionano? No, perchè è evidente che quale che sia il campo nel quale egli si presenti a cercar lavoro, egli non viene trattato come qualunque aspirante bravo quanto lui se non di più. Di giornalisti bravi che fanno il lavoro di giornalisti ce ne è un' infinità, ancor di più oggi che i giornali sono in crisi e molti, anche bravi, sono a spasso; ma di politici che si propongono per fare ora i romanzieri, poi i cineasti, poi gli autori televisivi ed anche i commentatori sportivi non ve ne sono tanti, anzi non v'è che Veltroni ( ci sarebbe forse anche Franceschini che scrive romanzi a getto continuo) che, per questa ragione, diventa merce rara, ricercata e di conseguenza, anche ben remunerata.
A chi però non vien da pensare che se Uolter non andasse a fare, continuamente, i suoi bisogni nel prato del vicino, farebbe spazio a tanti giovani bravi, dal futuro incerto, dei quali anche lui si finge paladino, ma che non hanno le sue stesse chances di ex politico, forse anche già pensionato di Stato; e che, se lo facessero, gli tirerebbero le pietre e li caccerebbero a male parole? E' questa per noi l'anomalia. Che non si conclude qui.
Sta per aggiungersi alla lista dei prati altrui nei quali ogni giorno va a fare i suoi bisogni, un nuovo indirizzo. Quello della Lega calcio, dove si accuccerebbe da Presidente. Pure lì? Lui ha dato la sua disponibilità, ma ci sta ancora riflettendo, anche se la sua elezione, per le ben note ragioni di prima, anche lì è assicurata.
Possibile che in così breve tempo abbia imparato tanti nuovi mestieri, per i quali anche Lui ha predicato dal pulpito professionalità?
No, Semplicemente, perchè succederebbe a lui ciò che successe al suo predecessore Beretta. Giornalista economico Rai, ed anche direttore di Rai 1, per grazia di ricevuta ( ancora se lo ricordano quando a testa bassa camminava nei corridoi di viale Mazzini muro muro. Perchè?) finì per volontà di quel genio di Montezemolo a Direttore generale di Confindustria, e di lì alla Lega Calcio, dopo un corso accelerato per cambiare indirizzo.
La stessa cosa accade a Veltroni il quale pretenderebbe, se decide alla fine di fare il Presidente della Lega Calcio, un direttore generale operativo, dichiarando apertamente che lui non vuole avere grattacapi da amministratore, lui vuole svolgere solo mansioni di rappresentanza. Come del resto gli accadeva di svolgere, in prevalenza, quando sedeva in Campidoglio. Dove pare che ogni mattina chiedesse ai suoi collaboratori, non quale fosse l'agenda dei lavori o dei problemi della giornata, ma dove andare a mostrarsi, quel giorno per presenziare a questa o quella inaugurazione, posa della prima pietra, commemorazione, celebrazione, festa, convegno. Anche noi ne siamo stati testimoni oculari: nei giorni della inaugurazione dell'Auditorium Parco della Musica, il re dei presenzialisti, ce lo ricordiamo inchiodato ad una poltrona per ore, anzi giorni, superando perfino Gianni Letta che in questo ruolo non lo frega nessuno.
P.S.Alla fine Veltroni pare abbia rinunciato a candidarsi alla presidenza della Lega calcio. Non ci sono le condizioni- ha spiegato. Continuerà invece a fare l'ex politico, il romanziere, il cineasta, l'autore televisivo, il commentatore sportivo. Ha rinunciato definitivamente anche al suo trasloco in Africa, dove certamente vivrebbe meglio che in Italia, con la pensione da parlamentare.
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