La storia del Foro romano tagliato in due, in parte dalla stupidità delle leggi nazionali e cittadine che hanno voluto una sovrintendenza statale ed una comunale, in parte - forse - da quella strada dell'Impero voluta dal Duce per celebrare non si capisce quali fasti pare abbia scritto il suo capitolo finale. Anche se, non bisogna dimenticarlo, che proprio chi oggi si fa vanto della unificazione dei 'due' Fori, ha deciso da poco che la zona nobile del Foro (Colosseo, Domus Aurea, Palatino),quella che produce più ricchezza a causa della maggiore attrattiva e del maggior numero di visitatori sia nettamente staccata, con un suo proprio sovrintendente, dall'altra che comprenderà tutto il resto del Foro, quello che di visitatori ne ha di meno, anche perché dopo aver fatto la fila al Colosseo e, se si è fortunati anche alla Domus Aurea, ed aver visitato il Palatino, se uno non ha previsto tanti giorni di permanenza a Roma, dà per scontato che può fare a meno di visitare anche il resto, senza danno.
Insomma il Foro romano che è sempre stato uno ed indivisibile, torna ad essere tale, dopo anni ed anni di divisione, per volontà di Franceschini, il nostro grande ministro della Cultura, aspirante premier, alla faccia di Renzi.
E tale resterà. Per sempre? No, soltanto per le dodici prime domeniche del mese, quando la visita al Foro come anche ai Musei è gratuita. Dopo, per tutti gli altri trecentoquarantacinque giorni dell'anno il Foro sarà nuovamente doppio, ci saranno cioè 'i Fori' romani.
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