Qualche mese fa, ad inizio estate, s'era fatto sentire Vergnao, sovrintendente a Torino, quando aveva ammonito la Commissione Centrale Musica, in procinto di esaminare qualitativamente i dati delle produzioni delle Fondazioni liriche, a guardar bene le carte, essendosi ritenuto, nell'anno precedente, sottostimato in tale giudizio. Forse accogliendo tale invito, l'esame della qualità delle produzioni del 2015 era stata più favorevole al Regio di Torino, come pure alla Fenice - sulla cui complessiva produzione e conduzione, il giudizio è da tempo positivo.
Perché tanta attenzione al giudizio di una commissione, la cui autorevolezza è data solo dalla nomina ministeriale e da nessun altro merito o capacità vantabile dai singoli componenti?
Perchè, secondo il decreto, infame, di Nastasi, avallato dal solito 'mezzodisastro' Franceschini, il 25% dell'attribuzione del FUS dipende dal giudizio di qualità stilato dalla commissione, soi disant: Centrale Musica; ed il restante 75%, per il 50% dalla quantità della produzione e , per il restante 25%, dalla autonoma capacità delle Fondazioni di procurarsi mezzi, attraverso soprattutto sponsor.
Contro quel decreto era stata avanzata obiezione al TAR che l'aveva accolta, dichiarando al Ministero che quel decreto era contro la legge, e dunque invitandolo a cambiare musica.
'Mezzodisastro' che aveva fatto? Aveva opposto che si sarebbe rivolto al Consiglio di Stato, e nell'attesa della decisione, che avrebbe sospeso il pagamento dei finanziamenti alle Fondazioni liriche. Un vero e proprio ricatto: Zitti altrimenti vi metto il cappio alla gola! Cosa sia successo è cosa nota: quella sentenza è stata momentaneamente sospesa per continuare l'erogazione dei finanziamenti pubblici alle Fondazioni liriche.
Adesso che la Commissione s'è nuovamente riunita, ad inizio estate, ed ha preso in esame i resoconti artistici dell'anno precedente, il Comunale di Bologna, e non solo quello, è stato penalizzato da un giudizio artistico negativo, con conseguente decurtazione dei fondi. Ma come, accusa, l'assessore alla cultura del Comune, PD come Franceschini? Il giudizio della Commissione è da modificarsi, se non altro perché quella stagione giudicata non positivamente dalla Commissione, è stata per più di una occasione premiata dal giudizio dei Critici musicali italiani, pur accettando che non sempre coincide con il giudizio della commissione e neppure con quello del pubblico.
E da questo contrasto insanabile in casa PD, piovono contestazioni fra Comunale di Bologna, retto dal PDino Nicola Sani - come anche dal Comune in mano al PD - ed il ministero del PDino 'mezzodisastro ' Franceschini, che rischia di portare sull'orlo del fallimento il disastrato teatro bolognese, premiato dai critici ma amministrato malamente dalla dirigenza.
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