Dopo il primo sisma, quello che ha distrutto Amatrice e fatto tante vittime, 'mezzodisastro', non intervenuto con la necessaria tempestività a salvare dalle macerie i beni artistici e culturali, salvò la pelle e mantenne il posto giustificandosi così: 'prima le persone, poi i beni artistici' e le cose in genere. Sapeva che pochissimi avrebbero potuto dargli torto, mentre molti pensavamo che sarebbe stato più saggio salvare le persone e contemporaneamente i beni artistici, evidentemente non togliendo per salvare questi ultimi forze ai primi. Ma 'mezzodisastro' non diceva che quelle forze necessarie per salvare contemporaneamente persone ed anche beni artistici lui non l'aveva, stando la penuria cronica di uomini e mezzi di cui soffrono le nostre sovrintendenze, già tante volte denunciata.
I due successivi, terremoti che non hanno nuovamente gettato nel lutto, interi borghi e piccoli paesi, non hanno certo fatto confluire nelle zone terremotate e nei centri adibiti a custodia dei beni salvati, tutto il personale ed i mezzi necessari per garantirne il salvataggio e la conservazione, ove non anche il restauro.
Ed ancora oggi in tv veniva mostrato uno di questi deposti delle opere salvate dal disastro, a Foligno, e, nel frattempo, denunciata a gran voce la mancanza di uomini e mezzi. La responsabile di un museo interessato ammetteva candidamente che lei poteva contare solo su un'altra persona nel fra fronte all'immane lavoro. E 'mezzodisastro'? Di fronte alle lamentele soprattutto dei sindaci impossibilitati ad agire con tempestività di fronte alle tante emergenze, a causa della infame burocrazia che è più distruttiva del terremoto stesso, faceva l'ennesima ripetuta ma inevasa promessa che con la legge finanziaria sarebbero arrivati altri mezzi e personale.
Intanto 'mezzodisastro' per quel suo folle progetto di ricostruire la platea lignea del Colosseo, i 20 milioni necessari li ha trovati in ventiquattrore nel bilancio del suo dicastero.
Nel secondo e terzo terremoto si sono visti all'opera i carabinieri del nucleo di tutela patrimonio artistico, senza i quali se si attendeva l'intervento di 'mezzodisastro' le opere da salvare sarebbero andate in buona parte in malora.
Ma perchè 'mezzodisastro' non ha impiegato le forze dei cosiddetti 'caschi blu della cultura', di cui si è fatto promotore, pavoneggiandosi, in Europa, e che ha messo a disposizioni di quei paesi nei quali le guerre stanno distruggendo ogni preziosa memoria del passato? Per lui ha risposto Antonia Pasqua Recchia: quelli sono stati creati per i disastri procurati dalle guerre all'estero. Laddove i disastri avvengano in Italia, come nei terremoti disastrosi quanto e forse più di una guerra, occorre arrangiarsi altrimenti, quelle forze non si possono impiegare sul suolo nazionale, tantopiù se non c'è una guerra. Che altro si può dirgli a 'mezzodisastro','azzeccagarbugli' Franceschini, dopo la precisazione della sua fedele portavoce, se non di andarsene a fare un altro mestiere- per non dire altro?
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