Sono trascorsi oltre quarant'anni da quel giorno in cui un pazzo, di nome Laszlo Toth, di origine ungherese ma residente in Australia, eludendo la vigilanza, si avventò con un martello, sfregiandola, contro la 'Pietà' di Michelangelo, gridando: Io sono Gesù Cristo e sono tornato!
A scorrere cronache molto recenti, alcune anche recentissime, ci sarebbe da dire che i pazzi son tornati, o che di pazzi è ancora pieno il mondo. Ed invece no.
I pazzi sono sempre sempre esistiti, ed alcuni di loro, ma rarissimamente, si avventano contro le opere dì'arte. Più frequentemente, invece, ad infliggere duri colpi al nostro patrimonio artistico sono dei vandali, dei barbari, e di essi , che non sono rinchiusi in manicomi e girano liberi, è pieno il mondo.
Fra gli esempi, più vicini a noi, lo sfregio alla 'Barcaccia' ancora a Roma, in Piazza di Spagna - manco a dire che ce l'hanno, novelli Borromini, con Bernini - recato da un gruppo di bestie ubriache, scappate dagli zoo olandesi, e l'amputazione di una zanna all'elefantino che in Piazza della Minerva a Roma, regge l'antico obelisco, ad opera non sappiamo ancora di chi, senz'altro di bestie di cui la polizia aiutandosi con le telecamere di sorveglianza, potrebbe individuare da quale zoo italiano od estero sono scappate.
E, nel frattempo, ferve il dibattito su come proteggere i nostri beni artistici dagli animali che circolano liberi e dagli incivili che credono di fare una bravata, di firmare una impresa, amputando la zanna di un innocuo ed indifeso elefantino.
Giusto come proteggerli? Franceschini si fa vivo con la sua ricetta: inasprire le pene! Bene,bravo! Ha anche detto che ha pronto un disegno di legge (lui non fa nulla in tempo, ma a chiacchiere non lo becchi mai in castagna!)
La Raggi, balbetta che per la sua amministrazione la tutela dei beni artistici è Vitale! Vitale chi?
E i vari critici d'arte, da Montanari ad altri - strenui difensori della libera circolazione delle bestie che però vanno ammansite ammaestrandole sulla bellezza delle opere d'arte - sostengono che ricette infallibili per proteggere le nostre opere d'arte non ve ne sono, e che l'unica veramente efficace è l'educazione alla bellezza, a cominciare dalla scuola. Ha ragione Montanari. Ma nel frattempo che si fa? Si assiste impassibili agli sfregi e si cercano sponsor per i successivi necessari restauri?
Nulla ci ha insegnato la lezione della Scalinata di Trinità dei Monti, fresca di restauri costosissimi e già nuovamente terreno di bivacchi e di oltraggi?
Cancellate! Cancellate! Se le bestie sono scappate dagli zoo, prima di riportarli nelle gabbie, proteggiamo con gabbie e cancellate - che qualche potere, seppur minimo, di dissuasione dovrebbero esercitarlo - i beni preziosi che ancora ci restano.
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