Il sindaco di Roma ed il suo assessore fedelissimo, Marinelli hanno creduto di poter far fesso Franco Bernabè, da un anno circa a capo dell'Azienda da cui dipende il Palaexpo e le Scuderie del Quirinale. Erore, con un sola ere - come si dice a Roma. Perchè Bernabè non è persona che si fa mettere nel sacco da due politici che certamente non brillerebbero di luce propria e senza un partito alle spalle. Bernabè, al contrario, è un manager che ha avuto anche grandi responsabilità nel mondo della cultura, si pensi al MART di Trento e Rovereto, e che ha un medagliere professionale di tutto rispetto. Dunque attenzione, non è facile metterlo nel sacco.
Bernabè ha scrittto a gennaio una lettera al Campidoglio dicendo che se tagliavano il finanziamento, come avevano minacciato, lui non avrebbe potuto assicurare i normali servizi. Dal Campidoglio, dove evidentemente sono abituati ad altri comportamenti avendo spesso a che fare con servi o servi di servi, gli hanno risposto che lui non era stato in grado di procurarsi i soldi necessari, come invece sanno fare altri manager, citando il caso di Fuortes, a Musica per Roma e all'Opera.
Precisiamo che Musica per Roma è praticamente una sorta di residence, e Fuortes i maggiori ricavi li ottiene dal suo ruolo di affittacamere ( sappiamo anche che ha una attività multiforme, ma non ha 'masse fisse', non lo dimentichiamo, e agli inizi ha goduto dei finanziamenti necessari - per far bella figura - dal Comune; ora certo va avanti con le sue gambe ma anche e sempre con i finanziamenti pubblici); e che all'Opera di Roma, ha potuto evitare il fallimento, sia per il contributo, ridotto, ma sempre generoso del Comune, sia per il fondo 'salva teatri' dal quale ha potuto attingere i soldi che gli servivano - tanto per essere chiari. Ma Fuortes è il fiore all'occhiello di Marino&Marinelli e del loro partito, e lo portano in palmo di mano anche quando non serve o è fuori luogo.
Bernabè ha risposto che tutta l'attività culturale delle due istituzioni viene finanziata da entrate proprie (sponsor, biglietti ed altre entrate) e che il contributo del Comune serve a pagare gli impiegati fissi ed i vari servizi oltre la manutenzione ordinaria. Al che il Campidoglio di Marino & Marinelli, bugiardo, non ha potuto replicare.
Ecco un altro dei punti critici del Campidoglio della premiata ditta, uno dei tanti altri nel settore della cultura del quale alla ditta non importa tanto: come è finito il Teatro Valle; perchè non ci sono soldi per il teatro shakespeariano di Villa Borghese, e perchè non si finanzia più il festival del teatro omosessuale, e l'estate romana che fine ha fatto...
La Marinelli di Marino, non fa come quella di De Andrè, e sta lì a ripetere solo quello che le mette in bocca Marino, che, a sua volta, non dice nulla, e non dà risposte su nulla. Ecco le ragioni per cui Marino dovrebbe dimettersi, senza bisogno che glielo dica o chieda Renzi.
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