venerdì 5 giugno 2015

Antonio Pappano non è più una risorsa? Diventa un problema?

In una delle due relazioni dei giornalisti al seguito dell'Accademia di Santa Cecilia in tournée europea con Pappano naturalmente, si legge di un problema costituito proprio da Pappano che fino all'altro ieri era da tutti ritenuto una risorsa per l'Orchestra dell'Accademia che, dal suo arrivo a Roma, è richiestissima in ogni parte del mondo, come mai prima. Per il fatto che l'Accademia, a detta del suo nuovo illustre sovrintendente, dall'Ongaro, vorrebbe estendere ed espandere la sua attività, coprendo aree e periodi che il doppio incarico di Pappano a Roma e a Londra, oggi non consente. Ad esempio d'estate.
 Evidentemente si sono accorti anche in Accademia che la vacanza estiva,  è troppo lunga - lo diciamo da tempo -  ed  andrebbe ridimensionata, e che ciò sarebbe impossibile a causa degli impegni di Pappano a Londra, dove, ad esempio, fra breve riprende una nuova produzione del 'Guglielmo Tell' di Rossini con la regia di Michieletto.  E per questo si starebbe pensando ad un 'direttore ospite principale'.
Per questa ipotesi noi sentiamo puzza di bruciato. Forse che l'idillio fra Pappano e dall'Ongaro sancito dall'estensione del suo contratto con l'Accademia fino al 2019 è già finito? Dall'Ongaro crede che l'Orchestra della 'sua' Accademia, anche senza Pappano, che è motivo delle tournée e della intensa attività discografica, sarebbe ugualmente appetibile per case discografiche ed istituzioni estere?
 Quanti dischi l'orchestra ha fatto senza Pappano? Forse uno e tempo fa, con Abbado, Roberto. E quante tournée senza di lui, ad ora forse nessuna ed una dovrebbe farla  nell'America Latina con Temirkanov ed una giovane solista italiana, se  ricordiamo bene. Allora da dove viene questa frenesia di liberarsi dalla risorsa Pappano, quantomeno di limitarla?
 Forse dal desiderio di estendere la sua attività in estate, ipotizzando addirittura una 'residenza' anche fuori dei confini nazionali, o dall'ipotesi di una stagione estiva, ma non  nella cavea dell'Auditorium riservata a ben altra musica ( a proposito non doveva entro maggio essere nominato il nuovo amministratore delegato di Musica per Roma, in sostituzione di Fuortes? E non si era detto che erano pervenute 200.000 candidature? Non meravigliatevi se dal Comune di Roma sparano cifre, in certi casi le hanno sparate davvero e concretamente, quando si è trattato di mazzette a danno dei cittadini!), bensì in una sede analoga a quella che lo è stata in passato e per decenni, e cioè la Basilica di Massenzio?
 Oppure dall'Ongaro vuole togliere all'Orchestra della Rai che non è più sua - meglio dalla quale ha ottenuto una aspettativa, incredibile a dirsi e farsi!, in attesa di andar via da Santa Cecilia e ritrovarsi il posto di una volta, tenuto in caldo, chissà perchè, per lui... forse per meriti artistici ed ancor più di amministrazione - l'attuale direttore che lui ha chiamato? Non penserà mica di  chiamare un direttore ospite principale di minore appeal di Pappano, credendo che comunque l'Orchestra ceciliana abbia ormai numeri 'suoi' da vendere?
 Pappano sta a Roma per un lungo periodo, nonostante Londra, senza risparmiarsi, finchè potrà reggere questo ritmo; finora sì, perchè è ancora giovane.
 Sempre in quella corrispondenza dall'Europa del medesimo cronista al seguito, che è l'infaticabile Valerio Cappelli del Corriere, si legge anche del mancato inserimento di Pappano nella rosa di candidati alla successione di Rattle a Berlino.  E la ragione la si trova nel fatto che ha da poco rinnovato il suo contratto con Santa Cecilia fino al 2019 e fino al 2017 è comunque impegnato anche a Londra.
 Non ci sembra una ragione plausibile perchè , ad esempio, si è fatto il nome di Chailly che pure lui è impegnato a Lipsia ed ora ha preso possesso del nuovo incarico alla Scala. Perchè allora Chailly sì e Pappano no? Pappano è poco conosciuto dai musicisti berlinesi? E' ritenuto un direttore 'd'opera' e perciò meno adatto alla direzione di un organismo sinfonico?
Questo davvero non sappiamo, mentre persistono i nostri dubbi sull'annuncio della necessità di nominare un 'direttore ospite principale' per l'Orchestra dell'Accademia - come ha detto il nuovo illustre compositore sovrintendente dall'Ongaro.

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