Va in vacanza la musica a Roma proprio nel periodo di massima affluenza di turisti stranieri. Chi vuole ascoltare un pò di musica a Roma , d'estate, e non ha tempo per aspettare che Santa Cecilia, quella nuova di dall'Ongaro, vi provveda organizzandosi come un tempo lontano e più glorioso degli anni di Massenzio, o va fuori città, magari allontanandosi un pò dalla Capitale, va ad esempio a Spoleto, in questi giorni e nelle prossime settimane, o verso Sermoneta e Fossanova, per il Festival Pontino, o magari in Umbria o Toscana - certo distanti, ma non tanto se qualche quotidiano ( come il Messaggero) si ostina a segnalare alcuni appuntamenti addirittura sull'Amiata o dintorni - oppure deve accontentarsi delle mezze cose che Roma ospita da anni, con la complicità degli amministratori che, anche in questa stagione, si stanno rivelando al peggio, compresa la disastrosa Marinelli, agli ordini di Marino che, nel settore della cultura, come in quello delle buche e della' zozzeria' di Roma, supera 'mezzodisastro' Franceschini.
Insomma il turista che, a Roma, in una sera d'estate, volesse ascoltare della musica, tolte le tre scoordinate serate di Santa Cecilia, all'Auditorium, deve contentarsi di quelle che, da tempo lo andiamo denunciando, vengono ospitate in uno dei luoghi magici di Roma, il Cortile di Sant'Ivo alla Sapienza, affidate, da tempo immemorabile, al m. Carotenuto ed al suo ensemble orchestrale ( International Chamber Ensemble), con il quale vi fa di tutto ogni estate, mentre dovrebbe diventare una sorta di palcoscenico 'alto' del barocco musicale.
Oppure approfittare del festival ( Rome Opera Festival) che il m. Fritz Maraffi organizza, anch'egli da tempo immemorabile, nei cortili dei palazzi nobiliari romani, ed un tempo a san Clemente, uno dei gioielli dell'architettura sacra paleocristiana, mentre in questa stagione a Via IV Novembre.
Perchè non si riesce mai ad organizzare qualcosa di significativo ed all'altezza dei luoghi nei quali viene ospitato? Roma non lo merita?
Del Festival di Villa Adriana, a Tivoli, s'è persa ogni traccia, quantomeno l'edizione di quest'anno di tracce non ne ha ancora lasciate, perchè quasi sicuramente è stato cancellato, a favore di 'Luglio Suona Bene' organizzato da Fuortes e che si svolge nella cavea dell'Auditorium e a Caracalla, per rendere più appetibile la stagione d'opera non appetibilissima, secondo le vedute lungimiranti e competenti di Fuortes che vi ha trasferito un pò di big con il compito di fare da richiamo per il grande pubblico, a suo parere non attratto dal melodramma, come lo è quel ricco industriale malese che ha appena donato all'Opera un milione di Euro, e promette di farlo anche per gli anni a venire, e che per questo è entrato nel CdI del Teatro della capitale, salvo che non ci ripensi anche perchè rompe il fidanzamento con la giovane cantante lirica di origini italiane.
Poi, senza voler infierire ancora sulla povera ditta 'Marino & Marinelli', in questi giorni lo storico edificio della Zecca, in Piazza Verdi, prima di diventare un hotel di lusso, si apre alla musica, gestito dall'Accademia di Francia, E con che? Con dj e musica leggera. E solo perchè lasciando ad altri non si hanno responsabilità organizzative. A che punto arriva l'incapacità di governare.
Stesso discorso vale per la lunga estate al Museo degli Strumenti musicali, a Santa Croce in Gerusalemme. 'Musica al Museo' hanno intitolato la rassegna che sembra 'Estate rock alle Capannelle' per la festa di noantri. Vergogna su vergogna di cui la povera ditta non si rende neanche conto.
E poi, il povero turista, se proprio lo desidera, può anche andare a sentire musica da 'camera' ( da 'fiume') sulle rive del Tevere, augurandosi che un novello Mosè fermi lo scorrere non silenzioso dell'acqua, dove sono stati costretti ad esibirsi i 'migliori' allievi del Conservatorio romano. I migliori nelle condizioni peggiori.
Questa è la tristissima condizione della musica a Roma. d'estate. Senza vergogna.
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