Il Teatro Comunale di Bologna ha aggiornato finalmente il capitolo 'amministrazione trasparente' relativamente al bilancio di previsione per il 2015. Dal quale capitolo apprendiamo che il nuovo sovrintendente, Nicola Sani, già consulente artistico di Francesco Ernani, ex sovrintendente, percepisce un compenso di poco superiore ai 100.000 Euro, con una piccola aggiunta, così sembra, al di sotto dei 10.000 Euro per il suo lavoro parallelo di direttore artistico che, evidentemente, intende mantenere se non lo ha ancora affidato ad altri. A giudicare dalle fredde cifre, la presenza di Sani a Bologna, nel doppio incarico di sovrintendente e direttore artistico, se non farà acqua, è stato un affare per il teatro, che ha risparmiato, in fatto di compensi per il vertice, più o meno 100.000 Euro,e si è assicurato un sovrintendente fra i meno cari in Italia. Sani, evidentemente, conta di rifarsi con l'Accademia Chigiana, dove paga il Monte dei Paschi, per l'esattezza il presidente Clarich, della Fondazione che l'ha voluto. Ma contemporaneamente egli presta la sua opera gratuitamente anche all'Istituto di studi verdiani, all'Archivio Luigi Nono - che lui, invece, compensa con il 'Tutto Nono' ogni anno al Comunale di Bologna - e alla IUC, dove fa parte del Comitato artistico. Nicola Sani, un uomo con cento vite e mille risorse, come quelle di 'formazione' e di 'musicologia applicata al melodramma'!
A proposito invece di IUC, l'Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, anche questa mattina siamo andati sul sito ufficiale, dove non c'è verso di trovare il compenso di Francesca Fortuna, figlia di Lina, a sua volta moglie dell'ingegnere fondatore. Almeno lei percepirà un compenso, mentre tutti gli altri collaboratori lo fanno a titolo gratuito, forse avendo trovato qualche altro genere di compensazione, anche se non direttamente monetaria. Perchè, come hanno contestato a Jovanotti nei giorni scorsi, non si può lavorare gratis. Giusto.
Fino a quando non troveremo scritto il compenso di Francesca Fortuna alla IUC, continueremo a denunciare tale anomalia, anche a beneficio del Ministero che naturalmente quando vuole se ne fotte se le disposizioni che emana non vengono osservate, pur minacciando sanzioni.
Tornando invece al Comunale di Bologna, notiamo, nel medesimo capitolo, che il critico musicale, in piena confliggente attività, del Giornale, Giovanni Gavazzeni, lavora in pianta stabile al Comunale, con un compenso, per sei mesi, di quasi 15.000 Euro, come responsabile dei programmi di sala. Giovanni Gavazzeni proviene dalla famosa schiatta del capostipite Gianandrea, ed ha senz'altro legami con il Gavazzeni Paolo che cura la direzione artistica dell'Arena. Non possiamo certo rimproverargli la famiglia alla quale appartiene, non c'è ragione anzi è un vanto appartenervi, ma la sua contemporanea attività di critico e di dipendente di un teatro, questa no, abbiamo tutto il diritto di rimproverargli, ricordandogli che non si possono servire contemporaneamente due padroni; non si può al medesimo momento fare il mestiere di critico musicale e lavorare, stipendiato, per un teatro d'opera che dovrebbe essere oggetto della sua attività di critico. Scelga di fare il mestiere che maggiormente gli rende economicamente oppure quello che gli dà maggiori soddisfazioni professionali, fottendosene del guadagno. Ma non tutte e due.
L'Associazione dei critici musicali che dovrebbe farsi sentire in simili casi, tace, rimandando tutto la coscienza dei singoli.
P.S. abbiamo ricevuto una inforazione, non dal diretto interessato, secondo la quale il contratto di Giovanni Gavazzeni al Teatro Comunale di Bologna terminerà il prossimo 30 giugno.
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