Fidandoci della nostra memoria ricordiamo di aver letto solo un altro elogio, precedente a questo di Gualtiero Gualtieri apparso domenica scorsa sul giornale della Confindustria, di Marzullo, firmato da Maurizio Costanzo. E non vogliamo commentare.
L'attuale nasce dalla difesa ad oltranza del 'povero' Marzullo al quale la Commissione di Vigilanza, avvertita - chissà perchè, come e da chi - della recensione dell'ultimo libro di Bisignani-Madron, sui 'potenti al tempo di Renzi' che Marzullo avrebbe recensito nella sua rubrica notturna 'Milleunolibri', avrebbe inibito tale recensione.
Nel libro incriminato si parlava di pezzi grossi, anche in Rai, del 'giglio fiorentino' del premier, che comincia a mostrare qualche petalo afflosciato ed a perderei pochi pistilli? Che paura, mamma mia, come se non si conoscessero quei nomi. Come mai, invece, il precedente libro del duo che gettava luce sulla massoneria è stato presentato anche nella rubrica 'vangelo domani'?
Perciò tralasciamo ogni considerazione sul fatto in sè, e riflettiamo un pochino, secondo le nostre modestissime possibilità, sulla 'vittima' Marzullo.
Scrive Gualtieri che su Marzullo, indipendentemente dal libro dei due, si deve 'pestare'. E', secondo il recensore del 'Sole' uno sport nazionale. Gualtieri però non accenna all'altro sport nazionale e cioè a quello della 'inamovibilità' di Marzullo, alto dirigente, al quale è affidata la cura della cosiddetta 'cultura' in Rai, ma quella di 'mezzanotte e dintorni', perchè quella di giorno la gestisce Rai 5.
Dal cinema al teatro, dalla musica ai libri, fa tutto lui e solo lui, sorretto da una compagnia di giro che, pur di avere qualche minuto di visibilità televisiva, ha giurato fedeltà al profeta Marzullo, che sa di tutto e di niente, come si può immaginare.
Fino a non molti direttori generali fa, esisteva un altro ectoplasma, anche lui alto dirigente, che si aggirava nelle ore notturne in Rai, anche quello è stato, qualche direttore generale fa, rimandato negli spazi della galassia la più lontana dal sistema televisivo. Marzullo no.
E dire che sono state fatte delle petizioni, financo noi ne abbiamo firmata una, per togliere a Marzullo la responsabilità della cosiddetta cultura in Rai. Niente da fare. Marzullo non si tocca. Qualcuno dice perchè non fa male a nessuno - ma neanche bene a qulcuno - e, bene o male, riempie uno spazio che la Rai ha lasciato vuoto.
No, se Marzullo, oltre che non apparire in video - ma a volte il suo ectoplasma si materializza generando problemi di insonnia e spavento negli adulti - sparisse o lasciasse ad altri la gestione di quegli spazi quotidiani, a lui riservati per diritto divino, dai tempi del direttore Cattaneo, compagno di Marzullo nelle serate romane, lui milanese, come un pesce fuor d'acqua nella Capitale...
Perciò caro Gualtieri, sappiamo che ad ogni revisione di palinsesto si parli di Marzullo, della sua 'soppressione' dal video e dal settore 'cultura' in Rai, Rai 1, e questo dice anche lei; ma dica anche che nonostante se ne parli ogni volta guai a chi lo tocca. Marzullo resta là dove una volta ce lo ha messo il suo potente padrino di un tempo. E, da allora anche se quel suo padrino ha perso terreno, lui no, ne ha acquistato sul campo.
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