martedì 2 dicembre 2025

Rai 5 .Omaggio-ricordo n.3 a Marcello Panni per i suoi 85 anni

 Ieri pomeriggio, Rai 5, a cura della 'Premiata Ditta' del canale culturale Rai, ha ritrasmesso un documentario realizzato nel 2020, quando cadevano gli ottant'anni di Marcello Panni. Il titolo era: 'Non le solite note. La musica di Marcello Panni'. Se non le 'note solite', c'erano i 'soliti noti' ( dall'Ongaro, Cappelletto, ed altri) a fargli compagnia per non farlo sentir solo, come capita a chi, avanti negli anni si sente abbandonato - non è il caso di Marcello (anche senza la irresistibile chiamata di Sofia Loren,  che non era rivolta a lui,  ma ad altro Marcello).

Non avevamo visto il lungo documentario al momento della sua prima trasmissione, nel 2020, nel compleanno tondissimo di Marcello. Lo abbiamo visto solo ieri, in replica e non per intero, non senza, però, avere tempo e modo per indignarci. 

 Ma come, noi che siamo  sosia riconosciuto di Marcello non siamo stati interpellati? 

Sappiamo bene che laddove è in azione la 'Premiata Ditta' affratellata alla 'Compagnia della buona radio' di dall'ongariana memoria, quella preferisce l'originale al sosia, per motivi che tante volte questo menestrello s'è sgolato  a raccontare. Certo ci duole, come non ammetterlo? Ci consola, in parte, il fatto che laddove c'è un membro o 'corno'  dei due della 'sosietà'- è consentito questo neologismo'? - è come se ci fosse anche l'altro.

 Purtroppo, per le vicende, talora inspiegabili, della vita, la corrente fra i due sosia, che è sempre stata 'alternata', si è del tutto 'interrotta: dopo una nostra telefonata, che aveva a materia i rapporti con la Premiata Ditta, Marcello bloccò i nostri contatti.

Nel caso specifico le vicende non sono affatto inspiegabili, come i lettori di questo blog sanno bene, giacchè - a detta della  compianta Irma Ravinale, testimone oculare dell'accaduto - le carriere, non    senza meriti, per carità, dei membri della 'Premiata Ditta', con qualche altro 'amicissimo' supporto, sono intrecciate.

 Non staremo qui a ricordarle un'altra vota ancora (Chi vuol saperne di più digiti 'dall'ongaro' sul nostro blog e soddisferà a pieno la sua curiosità. 

Restiamo comunque in parte soddisfatti dell'omaggio a Marcello, perchè in qualche modo, senza che i suoi 'laudatores' se ne siano resi conto, ha toccato anche noi, per la suddetta 'sosietà'.

 Che ha origini antiche. La prima volta accadde con Emanuela di Castelbarco che, nel foyer del Teatro Menotti, durante lo svolgimento del noto festival spoletino, ci chiese di Jeanne  ( moglie di Marcello e non mia) e  ci rinnovò l'invito per il fine settimana nella sua tenuta toscana. La seconda ancor più esilarante, per il fatto che chi era incorso nell'errore era allora un giovane compositore di belle speranza, Francesco Antonioni, che ci scambiò con Marcello e, in diretta a Radio Tre, ci chiese un parere sul concerto ceciliano diretto da Pappano (alla sua prima apparizione a Roma. Il destino poi lo ha  domiciliato nella Capitale ed a noi è toccato il privilegio di scrivere la sua prima biografia!), col pianista Lavandera. Naturalmente approfittammo della diretta, con grande disappunto del cronista e l'ira dei suoi superiori di via Asiago, per dire chi eravamo e vantare un diritto professionale, superiore forse a quello del nostro sosia Marcello, a parlare di Lavandera - avevamo inventato e diretto o no la famosa rivista di musica  dedicata al pianoforte, Piano Time? Comunque  lo scambio di persona non ha poi nociuto all'improvvido intervistatore, anzi gli ha giovato: ha fatto in Rai - anche per aggiunte ragioni - e fuori, una bella carriera  sia come compositore  che come divulgatore/intervistatore radio televisivo.

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