Schlein contro Meloni su La7. Un duello indiretto, tutto televisivo, non atrejuaino ma virtuale, è stato quello allestito con sagacia da Enrico Mentana sul TgLa7 nelle ultime due serate. Il 4 dicembre il direttore ha ospitato Elly Schlein, segretaria del PD ed il 5 dicembre Giorgia Meloni, presidente del Consiglio.
Lo stesso Mentana ha presentato la doppia ospitata come un “quasi duello televisivo” a distanza.
Schlein ha toccato diversi punti chiave: disponibilità a candidarsi come premier di un governo di centrosinistra; sanità e stipendi (sei milioni di italiani rinunciano a curarsi), politica estera (guerra in Ucraina e fragile tregua a Gaza), riforme interne (giustizia, premierato, salari e welfare sono stati al centro delle sue risposte).
Il neutralissimo bilancio di Auditel? Giovedì sera il TgLa7 ha avuto 1,368 milioni di spettatori con il 7,2% di share. Subito dopo ‘Otto e Mezzo’ è arrivato a 1,576 milioni di spettatori ed il 7,5%.
Si sa che la Schlein non attiva di regola grandi mobilitazioni del pubblico televisivo, anzi. Il suo si può quindi considerare – detto che teoricamente giocava in casa, in un‘emittente cioè che viene percepita dal pubblico di centro sinistra come affine, ma con Mentana che però ha un posizionamento diverso ed è l’unico interlocutore del canale ‘abilitato’ dalla leader di Fratelli d’Italia– un buon risultato.
La sera dopo
La sera dopo Meloni da Mentana – caldissimo il documento Usa anti UE e di possibile e veloce disimpegno dalla Nato – ha sottolineato che “la linea del governo è molto chiara dall’inizio: abbiamo sostenuto l’Ucraina per costruire la pace. La pace non si costruisce con le buone intenzioni ma con la deterrenza”. E ha ribadito che la posizione italiana rimane quella di supportare Kiev. La premier ha osservato che “se l’Europa vuole essere grande deve essere capace di difendersi da sola”.
Secondo Meloni, delegare la sicurezza agli Stati Uniti comporta un prezzo politico ed economico. Ha definito questo processo “inevitabile” e un’occasione per rafforzare la sovranità europea. Sul conflitto israelo-palestinese ha richiamato la necessità di una tregua e di un percorso verso la pace, mantenendo però una linea di fermezza e deterrenza. Chiudendo il suo intervento, infine, Meloni ha mandato un messaggio ironico anche a Lilli Gruber (“ascolterò le critiche al discorso”).
Ha sorpreso un po’, quindi, il relativo flop incassato dalla premier in visita dal ‘nemico’. Il bilancio è stato buono, per carità, ma sotto le attese. Il TgLa7 del venerdì sera ha avuto infatti 1,262 milioni di spettatori ed il 6,8%, rimanendo dietro il risultato della Schlein di circa mezzo punto.
Subito dopo, leggera variazione di performance in positivo per Lilly Gruber, a 1,587 milioni e 8% di share, quasi che davvero il pubblico ‘ideologico’ de La7 avesse ascoltato il consiglio del capo del governo.

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