C'è anche un ex concorrente di "Avanti un Altro", fortunata trasmissione di Paolo Bonolis, fra i 12 neonazisti arrestati del gruppo Werwolf Division. Si tratta di Salvatore Nicotra, 45 anni, che nell'organizzazione era soprannominato «l'istruttore». È uno dei tre principali indagati, insieme a Daniele Trevisani, proclamato dagli adepti «il comandante», e Andrea Ziosi detto «l'editore».
Sono finiti in carcere insieme ad altri nove nell'inchiesta della Digos di Bologna, coordinata dalla Procura, sul gruppo suprematista e neonazista chiamato prima Werwolf Division e poi Divisione Nuova Alba. Si trattava, secondo gli investigatori di una «cellula organizzata», già in fase operativa e in grado di realizzare atti eversivi, anche con tecniche usate dai cosiddetti lupi solitari sia suprematisti che jihadisti.
Salvatore Nicotra, l'ex concorrente di Bonolis
Il profilo di Salvatore Nicotra è quello che incuriosisce maggiormente: oltre alla trasmissione di Bonolis, l'uomo aveva partecipato a "La Corrida" di Carlo Conti, dove aveva cantato "In alto mare" di Loredana Berté. Receptionist e guardia giurata di una filiale di Unicredit di Bologna, il 45enne ha scritto anche romanzi ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Joe Fallisi, il tenore pugliese
Tra gli arrestati, anche il tenore 76enne Giuseppe "Joe" Fallisi, pugliese nato a Milano, a cui viene contestato di essere l'amministratore di un gruppo Telegram. Si vanta di essere un amico di Giuseppe Pinelli, il ferroviere ingiustamente accusato della strage di piazza Fontana e morto durante un interrogatorio nella Questura di Milano, per cui ha scritto anche una canzone. Joe Fallisi in carriera vanta anche featuring con i rapper Two Fingers e Dargen D'Amico.
Sul fronte ideologico, il 76enne, si proclamava atisemita, negava la Shoah e proponeva revisionismo storico sulla figura di Adolf Hitler.
L'attentato contro Meloni
Tra le contestazioni mosse al gruppo c'è la «preparazione di gravi attentati», anche nei confronti della premier Giorgia Meloni e di un economista del World Economic Forum, Klaus Schwab. L'idea di colpire la presidente del Consiglio emerge da conversazioni agli atti, risalenti al 2023, quando alcuni indagati hanno discusso tra loro più volte di Meloni, definendola tra l'altro una «fascista che perseguita i fascisti».
Nei dialoghi si parlava anche di sopralluoghi nelle zone di Palazzo Chigi e Montecitorio per studiare lo scenario dove compiere un possibile attentato: «C'è un albergo davanti al Parlamento - è uno dei dialoghi intercettati - da lì puoi sparare dall'alto». Uno degli indagati, dopo le perquisizioni del maggio 2023, intercettato, sosteneva di aver «allenato» cinque persone, «potenzialmente guerriglieri» che avrebbero dovuto sparare alla premier. Sempre su questo tema, un altro indagato in un dialogo disse: «Trovami un cecchino e attueremo il tuo piano».
Per il Gip Nadia Buttelli, il progetto eversivo con la presidente del Consiglio nel mirino, lungi dall'essere meramente teorico, è stato accompagnato dalla formazione di «guerriglieri» addestrati e formati in un ambiente violento come quello neonazista, con la concreta ricerca di armi sul web, istigando altri nazisti a prepararsi acquistando armi. Le accuse riguardano, infatti, attività di propaganda, proselitismo e predisposizione di azioni violente, come l'epurazione dei traditori del movimento.
L'ideologia
Anche attraverso l'analisi gruppi Telegram, si è potuto ricostruire come i membri della Werwolf Division portassero avanti tra di loro idee come la negazione della Shoah, la supremazia della razza ariana e parlassero di un progetto di sovvertimento dell'attuale ordinamento per l'instaurazione di uno Stato etico ed autoritario. L'esempio a cui si ispiravano erano terroristi come Pierluigi Concutelli o Giusva Fioravanti, il modello erano i Nar.
Lo dimostra una conversazione intercettata in cui si parlava della possibilità di «rischiare tutto» per migliorare la situazione in Italia, lanciando un sondaggio proposto da un utente. L'appello venne raccolto da altri utenti e uno di questi citò appunto dei Nuclei armati rivoluzionari, che pur essendo «non più di 20», hanno «quasi rovesciato il Governo».
Le indagini
Tra gli indagati anche due minorenni e viene contestata all'associazione di aver coinvolto e istigato nell'attività illecita proprio ragazzi non ancora 18enni: secondo le indagini sono entrati in contatto anche con un 14enne non identificato che quando si è accorto che si parlava di armi e attività terroristiche non ha più voluto essere coinvolto.
L'indagine nasce da un'inchiesta della Procura di Napoli dove nel pomeriggio si è concluso un processo sul cosiddetto «Ordine di Hagal», di cui Werwolf Division è una costola: quattro le condanne e assoluzione da qualche capo d'accusa.



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