La presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiude Atreju in difesa e in attacco. In difesa, ancora una volta, della storia che ha le spalle: "Chi ci ha sottovalutato e ha scommesso che non ce l'avremmo fatta, non ha fatto i conti con questo luogo che ha attraversato immutato gli anni". In difesa dei giovani di FdI, investiti qualche mese fa da un’inchiesta su antisemitismo e razzismo: “Nessuna gogna costruita sul singolo spiata del buco della serratura, nessuna gogna costruita per colpire me vi toglie quello che siete. Siate orgogliosi di quello che siete, siete la parte migliore della vostra generazione”. In difesa della sorella, sulla quale la premier ironizza: “Grazie ad Arianna, che tra la nomina di un astronauta e di un amministratore delegato di una multinazionale, tra la foga di dover piazzare amicizie e parenti, pure gente che non conosce, in ogni anfratto dello Stato italiano, ha trovato pure il tempo di organizzare Atreju”.
Poi Meloni va all’attacco. Di nemici senza nome, quasi a ricordare i “gufi” di renziana memoria: “Rispondiamo con i fatti ai tanti uccelli del malaugurio, li abbiamo ascoltati dall'alto di quella spocchia tipica di chi per anni non ha azzeccato nessun pronostico augurarci il male possibile”. All’attacco, soprattutto, della segretaria del Pd Elly Schlein e del centrosinistra per aver criticato la manovra e la mancanza di fondi per il Servizio sanitario: “La calcolatrice serve a voi. Con questo governo c'è lo stanziamento per la sanità più alto di sempre. Il calcolo non è difficile, si fa perfino senza calcolatrice, che l'ultima volta non è andata bene. L'aumento è di 10 miliardi negli ultimi due anni”. Per la presidente del Consiglio “è la destra a difendere i lavoratori perché la sinistra era troppo impegnata a difendere le grandi concentrazioni economiche”.
Nessun commento:
Posta un commento