sabato 28 dicembre 2024

Eminenza Comastri: di Babbo Natele parlano solo i bambini, che non accettano la 'dichiarazione di morte' del povero Babbo Natale ( da Metropolitan Magazine, di Federica Checchia)


«Babbo Natale non esiste»: non si arresta la polemica per le parole del Cardinale Comastri

Continuano a far discutere le parole del Cardinale Comastri pronunciate durante la cerimonia dell’apertura della Porta Santa. In diretta al TG1, il porporato ha infatti dichiarato: «Babbo Natale non esiste. Scrivergli una lettera è come dire “Caro nessuno…”». Ha poi citato il giornalista Eugenio Scalfari: «Eugenio Scalfari, che era un non credente, disse: “Ogni volta che si avvicina il Natale provo un certo dolore perché di Gesù si parla pochissimo, Babbo Natale ha preso il sopravvento su Gesù”.».

Per Comastri, «È ben diverso dire “Caro Gesù Bambino…”»; per lui, si tratta di una pratica che riavvicinerebbe i piccoli fedeli al significato originale delle festività. Le affermazioni esternate su rete nazionale vanno ad inserirsi in un dibattito ben più ampio riguardo alla secolarizzazione delle feste religiose e al ridimensionamento del loro valore spirituale. Le reazioni del web, tuttavia, sono state variegate e contrastanti.

Le affermazioni del Cardinale Comastri dividono il web

Se, infatti, una parte degli utenti si è schierata in sostegno del prelato e del suo ragionamento, un’altra, ben più consistente, si è mostrata critica. Per molti, infatti, le considerazioni di Comastri sono state «un attacco inutile» ad una figura di riferimento per l’infanzia. Babbo Natale è un personaggio di fantasia amato dai bambini, che aspettano ogni anno il suo arrivo con trepidazione. Annunciare in diretta televisiva la sua inesistenza, dunque, è stato giudicato come un gesto indelicato e “pericoloso” per i più piccini, che hanno rischiato concretamente di scoprire l’amara verità sul loro beniamino proprio la vigilia di Natale.

Comastri è un cardinale non elettore per «ingravescentem aetatem», come da disposizione di papa Paolo VI. Si tratta di un uomo autorevole e rispettato, ma che, anche per questioni anagrafiche, fa fatica ad adattarsi alle nuove tradizioni. Chiaramente, per i credenti il fulcro del periodo natalizio resta invariato, così come per i più giovani, qualora i loro genitori decidano di avvicinarli alla Chiesa Cattolica. In ogni caso, però, celebrare la nascita di Gesù non esclude necessariamente l’attesa di Santa Claus e dei suoi doni; religione e personaggi laici possono coesistere, in un clima di rispetto reciproco e tolleranza che, tutto sommato, racchiuderebbe in sé il significato ultimo del Natale, al di là di polemiche e tifoserie.

Federica Checchia

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