Uscita la sentenza su Open Arms, è la prima che Matteo Salvini cerca nell’aula bunker del carcere di Palermo. Lei, Francesca Verdini, la compagna del leader leghista assolto “perché il fatto non sussiste”, è in lacrime. Sui volti contratti si leggono chiaramente le ore di tensione, anzi i giorni, e i due si lasciano andare in un lungo abbraccio.
La figlia dell’ex senatore Denis Verdini, visibilmente emozionata, senza un filo di trucco, fatica a trattenere le lacrime anche durante la conferenza stampa del suo Matteo mentre lui parla di “una bellissima giornata”.
Bellissima chissà, straordinaria sicuramente, nonostante i tentativi di renderla il più normale possibile: come una coppia qualsiasi a pranzo sotto Natale in un noto locale di via Principe Belmonte, a passeggio per le vie del centro, piazza San Domenico, memoriale a Giovanni Falcone, selfie con alcune commesse della Rinascente.
Sguardi d’intesa come nei tanti post in cui il leghista e Francesca si lasciano immortalare. E proprio ai social, lei affida l’incoraggiamento zuccheroso, nel giorno più lungo. “Sei la persona più buona e coraggiosa che io abbia mai incontrato. Sei leale al punto da essere sempre pronto a rimetterci, perché non te ne frega niente di rimetterci”, scrive la trentaduenne di Firenze su Instagram e conclude: "Tieni duro, amore mio. Sono al tuo fianco", postando l’ennesima foto insieme.
Ore dopo, sempre al fianco del ministro che rischiava sei anni per sequestro di persona per aver bloccato lo sbarco di oltre 150 migranti donne e minori inclusi, il padre Denis condannato a 5 anni per bancarotta, il fratello Tommaso a due anni e nove mesi per il caso Anas, Francesca sorride e sembra finalmente liberata da un incubo. E aver scoperto che persino in un’aula di giustizia si può essere felici.
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