domenica 7 luglio 2024

Tra Biden e Trump: le star per chi fanno il tifo? ( da OGGI, di Viviana Mazza)

 


 

Nel giorno delle arringhe finali nel processo contro Donald Trump a New York, fuori dal tribunale si sono scontrate le “macchine elettorali” dei due rivali per la Casa Bianca. La campagna di Biden ha convocato una conferenza stampa con Robert De Niro, che la settimana prima aveva prestato la voce a uno spot contro Trump.

DE NIRO SUPPORTER N.1 – De Niro si è scagliato contro l’ex presidente: «Sporco immobiliarista imbroglione, condannato per abuso sessuale», «clown» ma anche «tiranno» che distruggerà New York e il mondo intero. L’attore vorrebbe vederlo dietro le sbarre. I fan di Trump gridavano: «Ti odio!», «Pedofilo!». E De Niro: «Siete dei gangster». «Dopo aver detto per mesi che la politica non c’entra con questo processo, fanno un evento elettorale e non trovano di meglio che un attore ormai finito», ha ribattuto un portavoce di Trump.


ATTORI DEM PER LA RACCOLTA FONDI – Storicamente, Hollywood appoggia i candidati democratici e la campagna di Biden ha già ricevuto importanti appoggi. Il 15 giugno il presidente si è preso qualche critica da destra perché piuttosto che recarsi al summit per la pace in Ucraina è tornato in America per partecipare a un evento di raccolta fondi con Barack Obama, George Clooney e Julia Roberts. E ci sono molti altri esempi: Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones hanno sostenuto una raccolta fondi per Biden a New York, Mark Hamill(Luke Skywalker) ha visitato la Casa Bianca, chiedendo a Biden se può chiamarlo Joe-bi-Wan Kenobi, Tom Hanks era con Biden all’anniversario del D-Day in Normandia.


GLI ASTENUTI – Ma secondo la Cnn, molte altre celebrità sono caute in un clima politicamente tossico. Alcuni agenti di Hollywood suggeriscono alle star di appoggiare una causa – come l’aborto o i cambiamenti climatici – piuttosto che un candidato.

L’attore Dwayne Johnson, detto The Rock, che nel 2020 diede l’apppoggio a Biden, ha detto che non si schiererà né con lui né con Trump. Cardi B, una delle tre più famose rapper donne (insieme a Nicki Minaj e Megan Thee Stallion) e tra le più attive politicamente sui social, ha sostenuto in passato Bernie Sanders e poi Biden, ma ha detto che quest’anno non voterà, perché né l’attuale presidente né Trump vanno bene per gli americani («I don’t fuck with both of y’all», per dirla con le sue parole). Qualche attore è passato con Robert Kennedy jr (sua moglie è l’attrice Cheryl Hines di Curb Your Enthusiasm), figlio di Bob Kennedy e potenziale terzo incomodo: Woody Harrelson presta la voce di uno dei suoi spot e Kevin Spacey dice che “Bobby” è stato l’unico a non averlo mai abbandonato durante i processi in cui era accusato di abusi sessuali.

Joe Biden a Donald Trump, l’attacco sul caso Stormy Daniels – guarda

MANCANO LE STAR GIOVANI – Molti altri si faranno avanti per Biden prima della convention democratica di Chicago ad agosto (si dice che nel pianificarla stia dando una mano Steven Spielberg). Ma uno dei problemi è che, come i candidati, le celebrità scese in campo hanno una certa età. Il sogno sarebbe avere qualcuno come Zendaya o Taylor Swift, per spingere i giovani a votare.

POCHI E RAPPER I FAN DI TRUMP – Sono molte di meno le star che appoggiano Trump: in passato ha avuto con sé i musicisti Jason Aldean e Kid Rock, gli attori Dean Cain, Kelsey Grammer, Chuck Norris e Jon Voight. Ma ai suoi comizi abbiamo incontrato alcuni rapper fautori di un genere chiamato “MAGA Rap”. Shawn DVS 7.0., rapper cristiano conservatore latino-americano, aveva portato l’altoparlante davanti alla Trump Tower dopo la condanna del suo presidente nel processo  New York. Prima l’ha usato per ascoltare il discorso di Trump, poi ha messo su la musica. Il più famoso “MaGA rapper” è Forgiato Blow (vero nome Kurt Jantz), trentanovenne bianco con il viso tatuato (e sulla coscia destra ha la faccia di Trump), che porta ai piedi le Trump Shoes e in testa un cappello che dice “Sindaco diMAGAville”. Vive nel sud della Florida, ma lo abbiamo incontrato anche a un comizio nel sud del Bronx. Nel 2016 scriveva canzoni di donne e di armi, ma con Trump ha trovato un filone di successo: il suo single natalizio Let’s Go Brandon è stato ascoltato più di un milione di volte su YouTube. Una delle ultime canzoni dice: «Trump, siamo pronti per la Guerra. Black Lives Matter, siamo pronti per la guerra. Democratici, siamo pronti per la guerra. Patrioti, siamo pronti per la Guerra».

«Non c’è cultura pop intorno a Biden, nessuno indosserebbe un suo cappello», ci ha detto Forgiato Blow, durante una festa a Mar-a-Lago. Donald Trump, invece, ha l’impatto dei Beatles, dei Buccaneers (squadra di football americano, ndr), dei Miami Heat (squadra di pallacanestro, ndr), è un marchio».

Quando gli chiediamo di Taylor Swift, Forgiato risponde: «Sono sicuro che Biden avrà il bus di Taylor Swift accanto al suo, faranno comizi e concerti, ma i giovani, alla fine, non andranno a votare».


QUESTIONE PALESTINA - Anche se alcuni sondaggi indicano che,nel momento decisivo, persino tra i giovani sarà l’economia il fattore cruciale, il conflitto a Gaza è emerso come una questione chiave per la generazione TikTok: molti non sono d’accordo con la gestione di Biden. Quando Mariah Carey a Natale ha pubblicato una foto con i figli nello Studio Ovale, la star di All I Want for Christmas Is You è stata criticata sui social: «Biden sta contribuendo a un genocidio a Gaza», si leggeva in un commento, «Tutto quello che voglio per Natale è che tu apra i tuoi occhi».

Il mondo dello spettacolo e della musica è diviso su Gaza: Susan Sarandon è stata licenziata dalla sua agenzia per commenti pro-palestinesi ritenuti antisemiti, il rapper Macklermore ha elogiato in una canzone l’occupazione della Columbia University e dice che non voterà per Biden. Centinaia di artisti hanno chiesto al presidente di pretendere un cessate il fuoco permanente. Altre celebrità difendono Israele, come “Wonder Woman”Gal Gadot. O come il comico Michael Rapaport, critico di Trump, credono che Biden perderà a causa «delle urla contro gli ebrei nei campus universitari».


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