giovedì 11 luglio 2024

Orban, dopo Kiev, Mosca, Pechino, medita di andare perfino a Mar-a-Lago, da Trump ( Rai News)

 


Viktor Orbán

Sono giorni che Viktor Orbán, primo ministro dell'Ungheria e da poco Presidente del Consiglio dell'Unione europea, fa parlare di sé. Il suo viaggio a Mosca, per incontrare Vladimir Putin, è stato duramente contestato da molti leader europei. Altrettanto lo è stato il successivo spostamento in Cina, per il faccia a faccia a Pechino con Xi Jinping. E ora sembrerebbe che il premier ungherese sia pronto a raggiungere Donald Trump, nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago (Florida).

Secondo il Guardian: “Viktor Orbán sta pianificando di volare oggi a Mar-a-Lago per incontrare il candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump”. Lo avrebbe riferito al quotidiano una fonte vicina a Orbán. Dello stesso avviso sono anche Time e l'agenzia Bloomberg. Una visita “informale” che potrebbe concretizzarsi dopo la conclusione del vertice della Nato a Washington e a pochi giorni dalla Convention repubblicana in programma a Milwaukee. Stando alle dichiarazione del Time: “il primo ministro ungherese è considerato un intermediario tra Putin e Trump”.  

Inoltre secondo tre fonti, a conoscenza dei preparativi del summit Nato, Orbán “avrebbe evitato il presidente Usa, Joe Biden, senza fare richiesta di un bilaterale con lui”. Una eventuale visita a Trump avverrebbe mentre i “leader della Ue starebbero preparando una risposta congiunta” alla sua “diplomazia spensierata” di Orbán, semmai tentando di tracciare “una linea rossa” sulla sua controversa visita al presidente Putin che Bruxelles considera in contrasto con i trattati Ue. Lo riporta il Financial Time. 

Voci di corridoio riportano che al margine del vertice dei leader della Nato a Washington, gruppi informali di leader dell'Unione Europea avrebbero discusso su alcune idee - tra cui quella di una lettera congiunta a Orbàn in cui si esprimerebbe chiaramente la loro indignazione e si chiederebbe a di cessare le “escursioni non autorizzate” in politica estera. “Quando è troppo è troppo” avrebbe dichiarato uno dei protagonisti. “C'è molta irritazione e si discute su come reagire”, avrebbe detto un altro pronto a indire una “riunione speciale dei ministri degli affari europei” per affrontare le “trasgressioni dell'Ungheria”.

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