Come si suol dire, chi trova un amico trova un tesoro. O meglio, trova un lavoro, e se è per un figlio ancora meglio. Gli amici in questione sono Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai ormai arrivato a conclusione del suo percorso con questo ruolo – si alternerà con Giampiero Rossi, ora direttore generale – e Giovanni Tarquini: il primo fu testimone di nozze del secondo, nel 1990, un rapporto duraturo fatto di vacanze e iniziative pubbliche assieme con le rispettive consorti. Ecco, nelle settimane scorse c’è stata una piccola infornata di “programmisti multimediali” contestata dai sindacati della Rai perché fatta aggirando le rivendicazioni del personale della tv di Stato, la stabilizzazione dei precari e le liste di disoccupazione; utilizzando come tramite una selezione curata dalla società di intermediazione Adecco. E chi c’è tra i pochi fortunati? Matteo Tarquini, “figlio di”, beneficiato di un inquadramento di livello 1, in pratica un funzionario, che per la specifica mansione se si è dentro la Rai tocca sudare vent’anni.
Partendo intanto dal concorso incriminato: «La notizia rischia di produrre una scossa non indifferente nel sistema dell’azienda pubblica delle news, frustrando professionalità e ambizioni interne», annotava qualche tempo fa Professione reporter, che dava conto delle rimostranze della Rsu della direzione radio – Sergio arriva proprio da lì, ne era direttore - e rese pubbliche il 5 maggio scorso. Infatti le rappresentanze sindacali unitarie pretendono invece «il riconoscimento di un iter di carriera chiaro e trasparente nel rispetto di ruoli e mansioni». Va detto che a ottobre 2023 la Direzione Risorse Umane e Organizzazione, “a fronte dell’esigenza manifestata dalla direzione radio di individuare 5 programmisti multimediali, da inserire nel proprio organico e in quello dei canali radiofonici” si era detta “disponibile a valutare eventuali candidature – previa necessaria informativa al proprio dirigente responsabile – di dipendenti del gruppo Rai con contratto a tempo indeterminato”. Ma il bando interno non era andato a buon fine «perché estremamente specifico e illogico», spiega una fonte interna.
Così si è passati ad Adecco, la quale ha raccolto i curricula arrivati, e si parla di oltre mille autocandidature inviate alla multinazionale. Ne è uscita una rosa limitata, consegnata a una commissione interna alla tv di Stato che ha fatto delle proprie valutazioni sui singoli e sulle rispettive esperienze e capacità. Il “ma”, indicibile pubblicamente, è che siano state segnalati dei nomi specifici. Persone che insomma qualcuno teneva molto passassero. Nel caso di Tarquini, dopo la prima “collaborazione artistica professionale in qualità di esperto letterario e arti figurative per il programma di Rai Radio1” nel 2020 e altri impieghi tutti nel mondo delle radio Rai, “regno” di Sergio dal 2017, è arrivata l’assunzione.
Tra i collaboratori assunti attraverso Adecco c’è pure Ferdinando Colloca, in arte anche detto “Mr Ferdy il Guru”, body painter e dj, mandato alla direzione intrattenimento day time cioè ai programmi, quindi in tv, nonostante la selezione fosse per la radio; Colloca è stato esponente di Casapound ad Ostia, candidato alle regionali, legato per motivi di affari alla famiglia Spada ed è anche fratello di un esponente di Fratelli d’Italia e poi Lega, Salvatore, che è programmista regista in Rai; e di Gaetano, anche lui dipendente Rai nell’area digital. Ma c’è un detto anche per questo: non c’è due senza tre…
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