Per poco non siamo stati tratti in inganno anche noi, leggedo la composizione del nuovo CdA della Fondazione 'Donnaregina' di Napoli, da cui dipende anche il famoso 'Museo Madre', appena nominato da Vincenzo De Luca, pittoresco governatore campano, sodale di Renzi e Nastasi, e nemico giurato del sindaco De Magistris.
Era stata la presenza di Ferdinando Pinto a trarci in inganno. A prima vista l'avevamo attribuita alle apparenti eccentriche, ma in realtà non disinteressate, scelte del governatore Maurizio Crozza, in arte Vicenzo De Luca. Da dove l'avrà pescato il governatore l'ex manager del Petruzzelli? Il ricorso ad internet ha chiarito e dissipato l'equivoco. Il Ferdinando Pinto che Crozza-De Luca ha nominato nel CdA della 'Donnaregina' con l'ex manager del Teatro Petruzzelli di Bari ha in comune soltanto il nome; in effetti si tratta di un giurista, PD militante, fedelissimo di De Luca, che l'ha voluto, dopo le sue dimissioni a Sorrento nell'amministrazione cittadina, nel CdA, insieme ad una industriale campana, Maria Letizia Magaldi, e a quella che è impossibile non considerare sua beniamina, Laura Valente, nominata presidente della Fondazione.
E, infatti, è la carriera di quest'ultima che sta facendo più scalpore in queste ore. Molti pensano che Laura Valente sia una pischella, entrata nelle grazie di De Luca, un pò come, a livello nazionale, molti vanno malignando a proposito di Maria Elena Boschi e Matteo Renzi, dimenticando che De Luca da questo lato non ha mai destato sospetti, e che la sua indole lo porta a preferire a qualunque scivolata sentimentale, le fritture di pesce, il gioco politico-amministrativo dell'asso pigliatutto' e le nomine molto molto 'familiari'- vedi anche l'ascesa di suo figlio, forte del detto napoletano che dice: meglio comandare che fottere.
Laura Valente, che nel suo profilo reca in primo piano la qualifica di 'Musicologa, Giornalista' ,appartiene, prima che al 'giro De Luca', a quello che fa capo a Muti ( ha lavorato all'ufficio stampa della Scala, ai tempi,) ed a Nastasi ( con il quale De Luca condivide l'allergia per De Magistris, ma che è poi lo stesso di Muti), fedelissimo del direttore e di Renzi, via Dario Nardella. Infatti è stato Nastasi a chiamarla al Teatro San Carlo, al tempo del suo 'commissariamento', avviato nel 2007 e sfociato poi nella creazione del 'MeMus' (Museo del Teatro), nel quale un posto di rilievo con profumatissimo compenso, Nastasi assegnò, in seguito, alla sua mogliettina, Giulia Minoli, sposata nel 2010, la quale aveva lavorato anche a L'Aquila, a fianco della Valente, nelle manifestazioni promosse da Nastasi, Minoli e Bertolaso, e che ebbero ospite d'eccezione Muti, nel settembre del 2009, dopo il tragico terremoto.
C'è anche il giornalismo, come rammenta giustamente il suo curriculum, nell'attività della Valente. Tale vocazione, però, è stata successivamente abbandonata per un ruolo manageriale in 'Casa Corriere' , una fondazione nata all'interno dell'omonima testata, edizione napoletana. che organizza eventi e trova anche i fondi per realizzarli.
Ora, con questo curriculum e relativo bagaglio di esperienze, è ovvio che Laura Valente faccia gola a tutti. Non c'è altra ragione, come vorrebbero insinuare le malelingue, anche perchè Laura Valente non è in cerca di incarichi e successo, ma una signora che si è fatta da sola, passo dopo passo, in anni di duro lavoro, e che per questo stimola ogni giorno gli appetiti di tutti nel settore della cultura, nel cui firmamento Lei brilla al pari di una stella luminosa.
E, infatti, presiede, da musicologa prestata alla danza, il 'Premio Positano' - non abbiamo appurato se anche in questo caso per volere e disposizione di Crozza-De Luca - è 'a mezzo servizio' ( l'altra metà è affidata ad Alessio Vlad: lei si occupa di danza mentre Vlad di musica) della direzione artistica del Ravello Festival, da quando è diventato feudo di De Luca, ed ora anche presidente della nota Fondazione 'Donnaregina' napoletana, dalla quale dipende il celebre museo dedicato all'arte contemporanea, 'Museo Madre'.
La musicologa e giornalista ('laureata in management della cultura a New York', corso di dottorato quinquennale (?) - come si legge anche nel suo curriculum), alla notizia della nomina, accolta con grande sorpresa, perché davvero non se l'aspettava, ha dichiarato, bravissima ma modesta come sempre: "Ringrazio il presidente De Luca per la fiducia riposta in una professionalità come la mia... nei prossimi giorni tracceremo le linee da seguire perché il Museo 'Madre' e tutte le attività legate alla Fondazione 'Donnaregina' possano acquisire nuovi orizzonti e ulteriore prestigio".
Malelingue invidiose, zitte e mosca!
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