giovedì 1 febbraio 2018

Accademia di Santa Cecilia. Prosegue il processo di INTERNAZIONALIZZAZIONE

Cominciato con l'arrivo nel 2005  di Tony Pappano che, di origini italiane i suoi genitori, era fra i direttori il più internazionale che si potesse pretendere: nato a Londra,  formatosi in America, attivo prima di Roma a Bruxelles e a Londra, il processo di internazionalizzazione dell'Accademia di Santa Cecilia è proseguito con il nuovo sovrintendente, Michele dall'Ongaro, italiano sì, ma di origini sicule.

 Tale processo ha investito la struttura dell'Accademia ma anche la sua attività esterna, con le tournée sempre più frequenti, sempre più richieste,  per via del suo stimatissimo direttore musicale che in giro ci va solo con la sua orchestra romana, che viaggia come un commesso viaggiatore, e che ha appena fatto ritorno a Roma dopo l'ennesimo giro in Germania.

  Il nuovo sovrintendente, italiano ma siculo di origine, d'accordo con il direttore musicale, Tony Pappano, anch'egli di origini italiane, ma anglo-americano , ha creduto opportuno per la prima volta dotare l'orchestra di un 'direttore ospite principale', scovandolo  in Finlandia: Mikko Franck, con il compito specifico di dirigere l'orchestra  nelle tournée, in caso di impedimento o di impegni londinesi di Pappano.
 L'orchestra dell'Accademia, per non smentire questa sua vocazione che travalica i confini nazionali, ha anche un direttore onorario, il russo  Yuri Termikanov. E non è finita.

Negli ultimi mesi  ha un nuovo dirigente dell'Ufficio Stampa, scelto nell'ultima campagna acquisti internazionali. Si tratta di Anouk Aspisi, già 'attachée' culturale dell'Ambasciata di Francia a Roma,  e collaboratrice di Monique Veaute  a Romaeuropa e a Palazzo Grassi, nella parentesi veneziana della 'signora delle arti', naturalizzata italiana, per lavoro e per amore (sarà stata sicuramente Lei a suggerire a dall'Ongaro il nome della sua collaboratrice). Anouk Aspisi asseconderà e favorirà ancora tale processo di internazionalizzazione; se anche avrà preso nel frattempo la cittadinanza italiana, la signora resta francesissima.

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