In un breve trafiletto che mette i puntini sulle 'i', il Trovaroma di Repubblica annunciando la ripresa della Traviata di due stagioni fa, dopo aver osannato l'era Fuortes' di cui quella famosa Traviata 'glamour', come l'hanno definita, del 2016 è l'emblema( sebbene a Fuortes sia piaciuta appena per la regia 'tradizionale' di Sofia Coppola), invita ad essere più precisi nella comunicazione. La Traviata è di Verdi, ricorda il trafiletto, prima che essere di Valentimo e Coppola, come di tanti altri fra registi e costumisti che l'hanno portata in palcoscenico, perchè anche quando ne hanno mutato i connotati e talvolta resa quasi irriconoscibile, sempre di Verdi resta.
Bene, si ricorda che quella Traviata dei record, primo fra tutti il record dei costi spropositati che neanche La Scala - a detta dello stesso sovrintendente: 1.800.000 Euro, ha raggiunto quota 25 recite con un incasso complessivo di 2.500.000.
Ciò che non è chiaro è se nelle 25 recite sono comprese le prossime cinque - come supponiamo - alla fine delle quali, tutte strapiene, secondo il cantavittorie Fuortes, si sarà raggiunta la somma di 2.500.000 Euro di incasso. Se le cose stanno così vuol dire che Traviata ha portato nelle casse dell'Opera di Roma, in media, 100.000 Euro a recita e che solo con le prossime recite, che termineranno alla viglia delle Politiche, si potrà dire che quella Traviata si avvia a coprire le spese del debutto. Che saranno coperte del tutto, solo dopo l'affitto dell'allestimento in Giappone il prossimo settembre. Anche questo ha dichiarato in passato Fuortes quandogli è stato rimproverato di aver speso troppo per quella Traviata: 'con la tournée in Giappone ci saremmo ripagati l'opera, al debutto'.
Se facesse in questo modo con tutte le opere in cartellone: spendere in una volta ciò che ricaverà solo dopo alcune stagioni, Fuortes manderebbe gambe all'aria le finanze dell'Opera. Come speriamo non faccia. Ma anche perchè se adotta questa tecnica, non gli restano in cassa soldi per gli altri titoli della stagione, per i quali è costretto a risparmiare su allestimenti ed interpreti, mentre sono questi ultimi
( cantanti e direttore ) a garantire le file al botteghino.
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