Le associazioni che hanno sottoscritto la lettera di sostegno alla riforma - cosiddetta - di Franceschini, sostengono che la nuova normativa introdotta con il decreto del 1 luglio 2014, al quale lavorò mettendoci tutto se stesso anima e corpo Salvo Nastasi, introduce almeno due elementi di novità di non poco valore.
Fino a quel momento i finanziamenti del FUS venivano attribuiti sulla base di un trascorso storico, dal quale non ci si discostava poi tanto, sia aggiungendo che togliendo; ed inoltre che per nuovi soggetti era difficile, anzi impossibile entrare nella cerchia delle istituzioni finanziate con il FUS.
Se è abbastanza vera la prima delle due affermazioni, sebbene numerose siano le eccezioni (si prendano ad esempio le istituzioni che 'promuovono' la musica , come Cidim, Ismez, Irtem, Cemat e si constaterà che per ciascuna di esse le variazioni quantitative dei finanziamenti si sono verificate anche prima dell'introduzione della riforma - cosiddetta- di Franceschini-Nastasi. Alcune di esse sono state punite - Cidim - altre graziate - Ismez, mantenendo intatti i finanziamenti - altre, infine, cancellate, come l'Irtem e, a seguito della riforma - cosiddetta- anche il Cemat), risulta del tutto indimostrabile la seconda e che cioè nuovi soggetti, se non benedetti dal Ministro o dai suoi scagnozzi, possano entrare nel finanziamento del FUS. Salvo i soggetti di amici o padrini.
Non molti anni fa, su iniziativa di Abbado e con l'aiuto, soprattutto organizzativo, di Federculture, è stato introdotto in Italia il famoso 'Sistema delle Orchestre e Cori giovanili e infantili' nato in Venezuela, per iniziativa di Abreu. Grossi di Federculture, a nome del Sistema, fece successivamente richiesta a Nastasi per un finanziamento FUS, in considerazione dell'importanza educativa di tale introduzione e della bella attività avviata.
Un ministero di persone per bene avrebbe dovuto rispondere positivamente. Sapete come rispose, letteralmente, Nastasi, il grande benefattore delle cultura in Italia? La richiesta non può essere accolta perché il sistema di autofinanzia da sé, e come ha fatto finora può continuare a farlo in futuro.
Vi sembra la risposta di una persona, in rappresentanza del Ministero, che ha a cuore la cultura e premia le nuove iniziativa di un certo valore? A noi no!
Lo stesso discorso si può fare per almeno un'altra benemerita associazione attiva da molti anni in Italia, anche questa autofinanziata dai soci e cioè la Feniarco , che sta per 'Federazione nazionale italiana associazioni regionali cori', che raccoglie alcune migliaia di associati che si riuniscono mediamente in tutte le parti di Italia, almeno due volte a settimana per cantare insieme.(Inimmaginabile in un paese come il nostro in cui la politica culturale l'ha fatto il Ministero in cui ha comandato per anni ed anni Nastasi).
L' Associazione riceveva dallo Stato qualcosa come 250.000 Euro circa - se ricordiamo bene - per organizzare le manifestazioni nazionali ed ogni altra iniziativa di coordinamento nazionale. Non crediamo di sbagliarci se ricordiamo che anche quel finanziamento fu tolto.
Non è un caso che alla grande manifestazione che ha avuto luogo a Napoli, in Piazza Plebiscito, lo scorso 9 aprile, 'la piazza incantata' e che ha riunito alcune migliaia di coristi di tutta Italia, il Ministero di Franceschini era assente.
Lo stesso discorso si potrebbe fare per le 'Bande musicali' sacrificate alle bande di ladri ed im broglioni che scorazzano per l'Italia.
Sì, è vero, ci sono iniziative, ritenute di grande pregio, che il Ministero finanzia anche alla loro prima edizione(Nel precedente post ne abbiamo segnalato una che in pochissimi anni ha perso, secondo noi, quel pò di pregio che forse aveva all'inizio, e comunqnue continua ad essere finanziata).
Un esempio su tutti. Il festival o qualcosa di simile, intitolato 'Cantieri dell'immaginario' o giù di lì che Nastasi, su suggerimento di Minoli a Bertolaso, con la benedizione di Letta ( che poi farà da padrino di nozze a Nastasi ) impiantò a L'Aquila all'indomani del terremoto (sacrosanta iniziativa , intendiamoci, che però Nastasi non ha replicato in Emilia, dopo il terremoto che colpì una vasta zona di quella regione, sapete perchè? noi lo sappiamo, ma anche voi potrete dedurlo con un semplice ragionamento) e proseguì per alcuni anni dopo, bellamente finanziato. In quel 'cantiere, seppure immaginario, trovò lavoro anche Giulia Minoli che conobbe Nastasi, e viceversa, ed i due poi si sposarono. La Minoli fondò una onlus (dal significativo nome 'CO2', che sta per 'crisi's opportunity', ma resta sempre vedere per chi) che negli anni successivi sì è data molto da fare e molto ha fatto, senza - sia chiaro - che il marito Nastasi, l'aiutasse minimamente, dopo lo scivolone della sua assunzione al Teatro san Carlo, come responsabile del Museo, assunta proprio da Nastasi che in quel tempo era Commissario del teatro - o subito dopo, per non dare nell'occhio - con uno stipendio niente male( 4.000 Euro, secondo Dagospia)
Tanto per aggiungere notizia a notizia sulla Nastasi-Minoli 'story', un lungo reportage del 'Corriere del Mezzogiorno' di un paio di anni fa, rivelò che la Società della Minoli ebbe un incarico professionale, della durata di qualche anno, da una società inquisita per i restauri al teatro di Pompei, per i quali anche il suo maritino fu chiamato in causa. L'articolo-denuncia al quale ci riferiamo, l'abbiamo letto per caso qualche giorno fa e per questo solo ora ve ne riferiamo, e non prima, quando delle imprese della coppia vi abbiamo parlato, pur non citandole tutte.
Questa è l'Italia della cultura i cui finanziamenti Franceschini vorrebbe riformare, e questo è il Ministero, dal quale, come da un faro accecante, viene fatta luce sull'Italia del malaffare e degli interessi privati, degli altri, che Franceschini e Nastasi hanno sempre detto e finto di combattere .
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