Nelle passate settimane, annunciate da squilli di trombe, nelle quali ha soffiato a pieni polmoni il governatore campano De Luca, si sono svolte le tre serate musicali nella Reggia casertana, con Pappano sul podio dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, per la Sinfonia n.9 di Beethoven, e Daniel Oren con l'Orchestra del Teatro Verdi di Salerno - si parva licet componere magnis - per le due recite di Nabucco. De Luca ha voluto presentarsi come principe illuminato, agli occhi del mondo ( Italia) e come il redentore/salvatore del Sud.
Per tali serate, ospitate nel cortile della reggia, capienza intorno ai duemila posti, De Luca aveva preventivato una modica spesa: 2.000.000 di Euro, che, a consuntivo, è stata anche superata.
Viene da chiedersi dove il Governatore-Re abbia trovato tali fondi, in quale piega del bilancio, che solitamente piange, li aveva riposti e poi ha fatto finta di scovarli.
Certo è che i re ed i principi hanno sempre protetto le arti, a maggior ragione quando i loro destini politici erano al tramonto o il tramonto potevano rischiavano. Sostenendo i fasti della corte, speravano di far dimenticare le loro malefatte e rinverdire il ricordo dei bei tempi.
De Luca finora di malefatte da far dimenticare sembra ancora non averne di grosse ( anche se è a tutti noto che abbia presidiato con suoi colonnelli fedelissimi fette di regione ritenute strategiche, come ha fatto insediando il filosofo Baffettone a Ravello, tanto per fare un esempio; o quanto sia sospetta o comunque deprecabile l'ascesa del figlio in politica, sebbene, a detta di tutti e dello stesso suo padre, si tratti del più 'in gamba' fra tutti i nati della Regione campana) ; e quelle sue uscite che sinceramente creano qualche imbarazzo, non vuole assolutamente che vengano dimenticate, anche perchè gli hanno procurato, con poca spesa, fra le poche occasioni di popolarità.
Ma, a differenza di principi e re di un tempo - i quali comunque avevano sempre modo di rivalersi sui sudditi quando le casse del regno piangevano - De Luca attinge i fondi necessari alla cura della sua immagine, CONSISTENTI, direttamente dalle casse pubbliche. A che scopo? Nessun altro se non quello di aumentare la popolarità che, una volta conosciuta l'entità della spesa - oltre 2 milioni di Euro - tenderà invece a diminuire. Li avesse utilizzati per restauri e manutenzioni urgenti per i quali i governanti non trovano mai i soldi, quei 2 milioni e passa di Euro, sarebbero stati sicuramente meglio spesi. Anche se ci tocca convenire con lui che sempre meglio spenderli per la musica che per foraggiare clientele, squallide clientele che non hanno che prodotto solo musiche stonate.
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