giovedì 7 luglio 2016
Calderoli n.3 . Scrivemmo anche questo
Il padre della patria e del porcellum, sen. Calderoli, s'è rifatto vivo, per denunciare all'opinione pubblica che da quando insultò, gentilmente, la ministra nera Kyenge, dandole dell'orango, al quale gentile insulto un altro ne seguì, questa volta diretto a lui, e cioè cerebroleso - naturalmente a giudicare dal solo aspetto esterno e facciale - una autentica maledizione s'è riversata su di lui, a giudicare dai guai di salute e di ogni genere che lo stanno colpendo da mesi. Dall'Africa nera, patria della ministra, fanno sapere che nessuna maledizione, o come si chiama in lingua originale, è stata lanciata contro di lui. Semmai più che di uno stregone, fanno sapere sempre dall'Africa nera, il Calderoli avrebbe bisogno di uno psichiatra, per riuscire a contenere gli effetti della malattia, latente, che, a giudicare dall'aspetto esterno, venne ufficialmente diagnosticata al padre della patria Calderoli, all'indomani del gentile insulto alla ministra. Ovviamente, se a Calderoli serve uno psichiatra per risolvere il suo problema, ci vien da ridere al pensiero di quanti psichiatri avrebbe ad esempio bisogno Borghezio, per guarire da un male similare. E se alla medicina che si occupa della salute mentale degli individui i due, nè di persona nè indirettamente, neanche attraverso il segretario Salvini, consapevole dell'epidemia, si sono ancora rivolti, temendo di dover sborsare di tasca propria cifre non indifferenti, anche in considerazione della cronicità del male, vogliamo far sapere che ancora i parlamentari li curiamo a spese nostre, giacchè con il loro stipendio fanno fatica ad arrivare al 10 del mese, e soprattutto perchè teniamo enormemente alla loro salute.
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