Sulla toponomastica siamo intervenuti tante volte. Indignati, in massima parte, quando abbiamo visto che alle glorie del nostro paese sono intitolate strade della più buia periferia, nella migliore delle ipotesi altrimenti vengono ignorati del tutto, mentre a politici, benchè amati, ma di assoluto poco conto, come Petroselli, vengono intitolate strade nel cuore storico della città. Nel caso specifico da Piazza dell'Ara coeli al Circo Massimo. Cercate Rossini, o De Chirico, od anche Beethoven o Mozart, neanche i taxisti più anziani sanno dirvi immediatamente dove si trovano. Forse c'è qualche eccezione per gli operisti più noti che sono stati fatti 'astradare' dalle parti di Villa Borghese e fino a Piazza Verdi, appunto, in un bel quartiere. Forse lo fece il regime.
Dalle parti del cosiddetto Quartiere africano, c'è anche lì una bella sfilza di musicisti a titolare vie e viuzze, mai strade di grande traffico e popolarità. Lì si trovano via Piccinni, Via Rendano, Via Anerio che secondo Marco Lodoli, che ha fatto la scoperta che stiamo per dirvi, sarebbero musicisti di poco valore. Eh no, caro Lodoli, Passi per Rendano, ma soprattutto Piccinni, autore anche del capolavoro 'La Cecchina ossia la buona figliuola' non è davvero un musicista di seconda o terza categoria. E noi lo difendiamo anche perchè nostro conterraneo, pugliese. Si potrebbe dire quasi la stessa cosa di Anerio, maestro rinascimentale romano, di grande notorietà, ma non è un problema se Lodoli non li conosce.
Lodoli però ci rivela un caso davvero curioso. Lì, dietro Viale Somalia - echi dell'Impero effimero italiano! - c'è anche via Augusto Mascheroni, musicista che non esiste. mentre quasi sicuramente nell'intitolargli la strada hanno confuso l'inesistente Augusto, con Vittorio, autore di canzonette - al quale sicuramente Gianni Borgna avrebbe fatto intitolare la strada, lui studioso della canzone italiana - come 'Papaveri e papere', e la 'Casetta in Canadà'. Sicuramente a Vittorio Mascheroni la strada gliel'hanno intitolata subito, dopo neanche un mese dalla sua scomparsa. Mentre De Chirico e molti altri hanno atteso che si sviluppassero periferie, talvolta disumane, prima di vedersi intitolare una strada.
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