Due anni fa la romana 'Notte dei Musei' - musei aperti ed ingressi gratuiti - fu un successo e, nello stesso tempo, una scoperta. Si scoprì che non è poi vero che i cittadini non amano le cose belle, le cose preziose di cui il nostro passato in ogni campo è ricchissimo e che ci sono giunte per l'incapacità anche dei più ottusi governanti - sordi alla bellezza - di distruggerle. Perchè, direbbero i buoni, il bello vince sempre sul brutto, il bene sul male come vogliono i bambini, anche se poi preferiscono il male, che nel loro linguaggio sono i cattivi.
Questi tesori, ammirati da schiere di stranieri nei secoli, sembravano agli ottusi politici di casa nostra, non attrarre gli sguardi e l'attenzione degli Italiani. Furono smentiti, perché nel 2013 quella notte fu un autentico successo, anche per la novità. Sembrò quasi una svista: lo Stato per far godere ai cittadini ciò che era di loro proprietà non chiedeva il solito obolo, la solita ingiusta gabella. I cittadini romani accorsero in massa.
L'anno scorso le cose non andarono bene come il precedente. Ma dal Campidoglio - c'era già Giovanna la rossa, l'assessora che crede ai miracoli - il solito bollettino per grazia ricevuta: la Notte dei Musei è stata ancora un successo. E il forte calo? Mai guardarsi dietro, tiriamo avanti, vedrete che l'anno prossimo tornerà di nuovo il bel tempo. Ed invece no. Quest'anno è andata peggio di due anni fa e peggio anche dell'anno scorso. Insomma una débacle, o un insuccesso. E dal Campidoglio, santa Giovanna dei miracoli esulta soddisfatta. O almeno dice di esserlo, soddisfatta; e rilancia per la prossima estate quando se ne vedranno delle belle, dimenticando la sollevazione e le proteste di tutte le associazioni che da decenni animano le estati della Capitale, e che ora sono ridotte alla fame proprio dal suo assessorato, per ordine del sindaco 'scaricabarile'.
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