Leggere dopo quasi cinque anni dalla sua uscita in libreria un invito alla lettura dell'epistolario di Mozart, fa un certo effetto. Ancora più forte se ci viene da uno scrittore di genio come. Vuol dire che Mozart colpisce ancora e non solo con la sua musica. E' così. Dalle pagine del 'Sette' del Corriere, Aldo Nove ci invita a leggere l'epistolario completo di Mozart e famiglia, dopo molti anni dalla sua pubblicazione in lingua italiana, per conto dell'editore Zecchini, tradotto e curato da un notaio con la passione per Mozart, Marco Murara.
Perchè solo oggi Nove si accorge dell'acutezza della modernità della genialità della creatività che emerge anche da queste lettere, al pari della sua musica? Forse perchè solo ora ha cominciato a leggere quell'epistolario? Non lo sappiamo, ma raccogliamo il suo invito.
Ci sarebbe piaciuto che Nove avesse avuto qualche parola, non più di qualche parola, per elogiare il traduttore e curatore del monumentale epistolario patrocinato anche dall'Associazione 'Mozart Italia'. Già. Perchè in Italia, sebbene promesso tante altre volte, l'epistolario di Mozart non era ancora stato mai pubblicato prima del 2011. Se ne conosceva una vecchia, parziale, edizione, come anche la raccolta 'sporcacciona' delle lettere alla cugina con la quale amava scriversi di culi ed anche di cacche. Culi e cacche presi alla lettera dalla premiata ditta 'Fanny & Alexander' per mettere in scena il Flauto, atteso ora a Bologna, al Teatro Comunale, per il quale serviranno anche occhiali che fanno vedere la scena in 3D ( ci sarà spazio per un briciolo di attenzione anche per la musica e la sapiente favola?). culi e cacche che piacciono anche ad un musicologo 'della domenica' come Corrado Augias, che in vecchiaia ha scoperto questo nuovo remunerativo filone professionale.
In verità, una edizione completa dell'epistolario, era stato promesso - ma solo promesso, e mai realizzato - in occasione dell'anniversario mozartiano del 2006 (duecentocinquanta anni dalla nascita) da una musicologa impostasi all'attenzione mondiale dopo i suoi voli, con Claudio Abbado, nel cielo di Berlino, la quale ha poi preferito dedicarsi alla massoneria di Mozart - trattata con 'straordinario acume' dalla su citata musicologa, Lidia Bramani, come annota Aldo Nove. L' argomento le è evidentemente più famigliare e congeniale, ragione per la quale Aldo Nove approfitta per suggerirci di leggere il suo 'fondamentale' studio in materia, al punto che ci viene il sospetto che Nove possa aver scritto questo articolo-invito per accennare al libro della Lidia. Ma dobbiamo leggere anche questo di libro? Non basta l'epistolario, per il quale non basta una vita?
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