Cercando cercando di leggere qualcosa su CO2 di Battistelli, andato in scena sabato scorso alla Scala, ci imbattiamo in una puntata di 'Eco della Storia', programma di 'Rai Storia', andato in onda alla vigilia della passata inaugurazione scaligera con il Fidelio di Beethoven. Che c'entra Beethoven con Battistelli oltre l'iniziale del cognome che è lo stesso? Nulla. C'entra solo perchè in quella puntata Riotta interpella Battistelli, compositore d'oggi, che proprio in questa stagione sarebbe approdato con la sua nuova opera nel teatro che rappresenta la più alta conquista per un musicista che scrive opere teatrali, o melodrammi come si chiamavano un tempo.
In studio con Riotta c'è Guido Cranz, professore di Storia contemporanea che , più di Riotta, ha da dire e dice cose interessanti sul teatro milanese e su ciò che esso ha rappresentato per Milano, la società milanese e per la storia dell'opera.
Cranz sottolinea la rivoluzione che l'arrivo di Toscanini, seconda dopo Verdi, porta nel tempio milanese del melodramma, trasformandolo da luogo di ritrovo a luogo di ascolto.
Poi, lui, il giornalista 'amerecano' esordisce dicendo che come i giovani amerebbero spiare ciò che avviene dietro le quinte dei loro divi - lui usa ovviamente un termine 'amerecano' che pronuncia all'amarecana - anche i melomani amerebbero spiare ciò che si muove dietro il sipario della Scala. E noi ci siamo andati .
Non è vero, naturalmente. Perchè come in tutti gli altri documenti video offerti al telespettatore, alcuni importanti, altri nel solco della banalità e luogo comune, la trasmissione attinge alle Teche Rai che contengono materiali preziosissimi. E difatti uno di essi ci porta nei luoghi, specie i vari laboratori, in cui si prepara lo spettacolo fino alla prova generale.
Terminato il bel documento, Riotta, la butta in vacca. Ed ora - aggiunge - dopo che abbiamo visto quali ore febbrili si vivano in teatro alla vigilia della prima, andiamo a vedere che cosa accade alla vigilia di una prima scaligera - e quella di sant'Ambrogio è naturalmente la 'prima delle prime' - nei salotti milanesi
Lui pensa così di essere popolare. A noi invece ha suggerito il classico." ecchissenefrega...".
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