Ora l'attendiamo al varco la ministra 'cuor di leonessa', Giannini - appaiata spesso ad una sua predecessora per via della finale di cognome; solo per questo? - che dopo l'elezione plebiscitaria di Bruno Carioti a direttore dell'Accademia di danza di Roma, avendo il candidato sconfitto fatto ricorso al TAR, non ha ritenuto di dover ratificare la nomina di Carioti, come sarebbe stato più giusto fare, e l'ha sospesa in attesa di sentenza del TAR ( a seguito della quale, forse, se contraria a Carioti, gli avrebbe potuto sospendere il mandato di direttore) ed ha spedito all'Accademia una Commissaria che viene da una Accademia di belle arti, ma che sicuramente stava nelle grazie del ministro.
Alla base del ricorso al TAR del professore sconfitto ( un coreografo o ballerino) respinto dal tribunale amministrativo del Lazio, stava proprio il fatto che Carioti non fosse nè coreografo nè ballerino, bensì musicista - come se la musica venisse da un pianeta di un altro sistema dell'universo, e non fosse assai bene imparentato con quello della danza, e come se - anche questo la ministra non ha tenuto in considerazione, forse sempre per quella assonanza di cognome? - non avesse avuto l'esperienza coronata da successo e gradimento di tutta l'Accademia per l' anno di commissariamento, dopo il periodo assai travagliato degli ultimi anni della Parrilla, e come, infine, se non fosse già stato direttore di un istituto musicale per molti anni e pure presidente della conferenza dei direttori dei Conservatori di musica italiani.
Tutto questo e l'elezione a larghissima maggioranza non sono bastati per far decidere la ministra , 'cuor di leonessa', che ora però non può tergiversare ed attendere ancora che dal cielo giunga nel suo cuor di leonessa il vento della decisione divina.
Carioti è stato eletto direttore, il TAR non ha ritenuto impedimento alla sua elezione il fatto che egli non fosse un coreografo o ballerino - come era naturale attendersi - e adesso Giannini deve ratificare la sua nomina. Lo faccia e presto ( giacchè il TAR ordina in calce alla sentenza che sia 'immediatamente eseguita dalla autorità amministrativa') altrimenti saremmo costretti a pensare che il paragone con la sua predecessora Gelmini sia d'obbligo e non solo per ragioni di rima.
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