Fossi io il direttore del TG2 RAI - ma non lo sono, peccato! - prenderei a calci in c... chi ha scritto il 'lancio' della 'Cenerentola' di Rossini, che , con la regia di Verdone è diventato un film-opera ed in questi giorni viene proiettato, come un film qualunque nelle sale cinematografiche italiane. L'abbiamo sentito con le nostre orecchie oggi alle 18.30 nella rinomatissima rubrica del TG2, ' Tutto il bello che c'è'.
Ecco il testo preciso: "in questi giorni nelle sale cinematografiche italiane la CENERENTOLA di VERDONE su LIBRETTO di ROSSINI". Idiota di un giornalista.
Si tratta della Cenerentola di Rossini che abbiamo visto in tv negli anni scorsi, uno degli spettacolari programmi ideati da Andrea Andermann, ambientato nelle straordinarie reggie sabaude torinesi. Un'opera in diretta televisiva come fosse la ripresa di un film in diretta, senza palcoscenico. Sì'era già viste Tosca 'nei luoghi e nelle ore di Tosca', 'Traviata a Parigi', Rigoletto a Mantova ed ora 'Cenerentola a Torino'- Di questa celebre opera di Rossini Verdone ha curato la regia. Dopo qualche anno Verdone, d'accordo con Andermann - ma sarebbe stato d'accordo anche Rossini, se glielo avessero chiesto - hanno rimontato quell'opera 'in diretta' da luoghi di favola e ne hanno tratto un film, come fu fatto da Rosi per Carmen e da Losey per Don Giovanni, per citare due fra gli esempi più illustri.
Niente di più lontano da quanto annunciato dal TG2 questo pomeriggio. Perchè, innanzitutto Rossini non ha scritto il libretto che è di altri, e Verdone non ha fatto un film dall'opera, semplicemente a quel grandioso spettacolo (peraltro l'opera fu ridotta, per stare in certi tempi televisivi) operistico ha dato una seconda vita che non è diversa dalla prima. Non una sola immagine è stata cambiata, semmai sono stati fatti tagli e cuci per farlo diventare un film.
M forse l'autore di quel lancio infame, per fare il verso a Verdone, avrà voluto scherzare, dichiarando che la 'Cenerentola' era di 'Verdone', sebbene il libretto - la musica asino! - di Rossini.
Nella stessa rubrica, culturale, del TG2 un'altra 'sòla', riguardante il 'Sistema delle orchestre e dei cori giovanili' fondato 35 anni fa da José Abreu in Venezuela, da poco impiantato in Italia, anche per merito e volontà di Claudio Abbado. Era questa la notizia, perchè quella della nascita del Sistema è ormai vecchia di 35 anni.
Allora il bravo giornalista che fa racconta di come questo sistema è stato impiantato in Italia, la sua presenza e l'attività avviata. Il giornalista del TG2 prende un vecchio film documentario realizzato in Venezuela o forse un altro fatto da un italiano, e trasmette le immagini dell'orchestra 'Simon Bolivar' venezuelana ed un'intervista ad Abreu, realizzata a Roma, nell'Auditorium, anni fa - c'eravamo anche noi, fra i giornalisti che l'intervistavano.
Alla fine fa dire due parole a Roberto Grossi, presidente di Federculture, attuale responsabile dell'attuazione e dei progetti del Sistema' in Italia. Ora, con tutta quella caterva di giornalisti che ha in dotazione un TG, è mai possibile che non ve ne è nemmeno uno in grado di raccontare che cosa il Sistema italiano sta facendo? Ecco un altro caso, anzi due, dove la riforma Gubitosi si rende necessaria, se non altro fa risparmiare, anche se non potrà trasformare certi giornalisti da asini in professionisti.
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