domenica 14 dicembre 2014

Berlusconi al Qurinale, a patto che Fabrizio Corona resti in carcere e Giancarlo Galan alla Commissione cultura della Camera

Saremmo tutti felici se, alla fine, cancellata anche la condanna della Cassazione - la pena è stata da subito resa innocua, come se non ci fosse - Berlusconi succedesse a Napolitano. Finalmente avremmo le gloriose ma austere sale del Palazzo del Quirinale invase dalla allegre brigate di signorine fatte venire apposta dalla villa berlusconiana, nella quale erano relegate per mancanza di altri più ampi spazi, negli anni del bunga bunga. E nessuno potrebbe obiettare qualcosa, perchè al padre e salvatore della patria Berlusconi gli verrebbe restituito l'onore ed il rispetto che si è meritato in vent'anni circa di governo, con alterne vicende, del nostro paese. Oggi è riabilitato di fatto, agli occhi della nazione. Ha una macchina blindata con guardie del corpo -  e non si tratta né del furgone penitenziario né delle guardie carcerarie, come qualche infame potrebbe suggerire - viene omaggiato dai corpi militari dello Stato ogni volta che da quella sua macchina cassaforte ne discende, parla alla Camera dei deputati, riunisce i suoi a palazzo Grazioli, tiene comizi. Cos'altro manca alla piena riabilitazione di un uomo che per il suo paese ha fatto moltissimo, più di chiunque altro? La presidenza della repubblica: Berlusconi for President (e speriamo di non aver toppato con l'inglese, che, a dir la verità, ci fa difetto).
Sì Berlusconi Presidente della repubblica a patto che Fabrizio Corona resti in carcere, per dimostrare al mondo che quando uno ha commesso un reato, per piccolo che sia, in Italia viene sempre punito. Se lui sta in carcere è perché il reato, anzi i reati da lui commessi, sono tanto più gravi di quelli addebitati a berlusconi, per i quali lui si professa innocente e ricorre alla Corte dei diritti umani di Strasburgo, che ascolterà il suo grido di dolore e la sua richiesta di giustizia. E' la ragione per cui Berlusconi non ha mai voluto chiedere la grazia, e Corona ora s'è deciso a domandarla a Napolitano.
Sostenendo la candidatura di Berlusconi, saltano le candidature che non hanno fondamento come quella di Tremonti ad opera di Bossi.  Perchè Bossi, in effetti, per il parallelo con il caso di Fabrizio Corona, non potrebbe candidare nessuno, essendosi fottuto non pochi soldi pubblici per sè ( non solo per curarsi), sua moglie (per la scuola, ora al verde come la sua cravatta), per il povero 'trota' (che ha fatto laureare in Albania) e per soddisfare le mire dell'altro suo figlio pilota che voleva aprire la 'Formula Uno' alle biciclette ed ai motoscafi che lui pilotava, sulle piste, da dio.
 Ma per vedere Berlusconi al Quirinale, occorre che anche illeciti non  ne vengano più  commessi sul suolo italico, che con la salita al Quirinale di Berlusconi, deve essere dichiarato, 'territorio deingiustizializzato'. Perciò, il deputato Galan, affondato con le pesanti mazzette del Mose legate in vita, non è giusto che si dimetta dalla presidenza della Commissione cultura del Parlamento. Sarebbe un'ingiustizia come ha spiegato la maestrina Boldrini dalle pagine del Corriere.  Già soffre tanto agli arresti domiciliari, dopo qualche mese durissimo di carcere. Perchè dovrebbe? Cosa c'entra la cultura con le mazzette, mazzettone? E chi a suo carico mette anche la nomina di qual ladro di libri, De caro, segnalatogli dall'amico bibliofilo Dell'Utri, alla direzione della Biblioteca napoletana dei Girolamini, sappia che quella - per dichiarazione dello stesso Galan- è stata una svista. non ha letto e verificato bene il curriculum del promuovendo direttore.

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