Due notizie, oggi, hanno attirato la nostra attenzione, al punto che si paventa una notte insonne se non riusciamo, prima di andare a letto, a mettere a punto una soluzione.
Innanzitutto. In sala operatoria, si opera con o senza musica? La questione non è di poco conto, specie quando veniamo a sapere che la gran parte dei chirurghi vuole la musica e preferisce quella 'leggera'. Peccato, perchè noi stavano già pensando ad una lista di 'classica' a che 'contemporanea', escluso il povero Allevi, da suggerire, come ad esempio 'L'imbalsamatore' di Giorgio Battistelli, senza il recitante ( Lombardi), oltre tutto in linea con quanto si fa in quelle segrete stanze, sperando che non imbalsamino anche vivi. E perchè non il silenzio? Il prof. Giulio Maira, neurochirurgo che apre la mente per operarla, e che evidentemente sa che cosa di terribile talvolta vi scopre, consiglia il silenzio, perché ad un certo punto potrebbe confondersi il basso 'insultante' che proviene dalle viscere del cervello e le note diffuse dagli altoparlanti, con grande pericolo per per chi ha sotto i ferri. Dunque, quale soluzione proporre, dal basso della nostra competenza? Fate come credete, purché vi ricordiate del vostro mestiere, con o senza musica. Noi sappiamo fare il nostro, e per questo vi diciamo: riservate la musica a situazioni migliori e più attente.
Rizzo o Stella, il dilemma non è di facile soluzione, quando ci domandiamo chi, dei gemelli del Corriere, ha lanciato l'ennesima freccia contro il malcostume italiano. Forse questa volta è stato Stella - o Rizzo? - che ha colpito i Conservatori, dove per effetto delle leggi e disposizioni più recenti - e pensare che noi ci sentivamo in mani sicure con l'arrivo della Giannini, rettore a Perugia, oltre che con Profumo e Carrozza, tutti eminenti cattedratici, dopo l'avvocaticchio , a seguito di furto di abilitazione, Gelmini. (A proposito di ignoranti, oggi hanno rimandato indietro un decreto del ministro della salute, Lorenzin, perchè scritto in un italiano zoppicante , a tratti incomprensibile). Insomma nei Conservatori il 'merito' per scalare le graduatorie non viene più preso in considerazione. Stella - o Rizzo?- avete guardato l'elenco dei direttori dei Conservatori? Ce ne fosse uno, almeno uno, che si possa dire musicista di un certo nome in attività! Ne conosciamo uno in particolare, con il quale abbiamo avuto a che fare solo dopo la nostra uscita dal Conservatorio, il quale nel suo curriculum scrive di aver effettuato 'alcune centinaia di concerti'. Noi abbiamo ribattuto, in chiesa tutte le domeniche. E l'abbiamo sfidato a dirci almeno dieci concerti che contano fra le diverse centinaia che sostiene di aver tenuto. Attendiamo ancora la risposta. Ora come può pensare Stella - o Rizzo - che un musicista di tale statura valuti il merito, che lui non ha, in altri che l'hanno? a lui basta attenersi alle direttive, inique, del ministero, per esser in regola. Con l'ignoranza. Ciò non toglie che nei Conservatori vi siano anche buoni insegnanti, altrimenti non si spiegherebbe come mai, nonostante tutto e nonostante la gran parte degli inutili direttori, vi escano ancora bravi, giovani musicisti.
Nessun commento:
Posta un commento