sabato 20 dicembre 2014

Siamo tutti uguali, ma qualcuno lo è meno (o forse più). Ad esempio Zampetti, segretario generale del Parlamento

Leggevamo ieri della cessazione dal servizio del segretario generale della Camera, speriamo di non sbagliare, dal significativo cognome Zampetti ( noi ci permettiamo di scherzare avendo un cognome sul quale tanti e per molto tempo hanno ironizzato). Due Zampetti qui , due Zampetti  là, egli è arrivato a percepire il modestissimo compenso annuo di 460.000 Euro, quasi il doppio di ciò che prende il povero vecchio Napolitano, che comunque ancora non va in pensione.
 E qui viene già il primo sospetto che la fuga velocissima di Zampetti - che in tutti questi anni aveva fatto passetti piccoli uno dopo l'altro, causa le Zampetti; ah se avesse avuto le Zamponi - sia dovuta  al cambio di regime stipendiale e pensionistico che dovrebbe toccare anche i dipendenti del Parlamento dall'ultimo usciere al primo Zampetti.
 Ciò che ci ha colpiti leggendo della sua uscita fra lacrime e pianti e tentativi di trattenerlo ancora in servizio da parte dell'ammaliatrice Boldrini, è che nei prossimi anni il compenso annuo del segretario generale del Parlamento dovrebbe GRADUALMENTE ridursi fino ad arrivare a poco più di 300.000 Euro. Ecco quel GRADUALMENTE ci ha colpiti segno della sensibilità dei nostri governanti verso i lavoratori e pensionati ai quali non si vuole rovinare il sonno, imponendo loro - come lo Stato fa con qualunque cittadino- regimi  stipendiali e pensionistici indesiderati ma imposti a colpi di leggi e decreti dall'oggi al domani. Almeno i pochi dipendenti del Parlamento godono a nome di tutti i cittadini. Ai quali se devono fare una qualche trattenuta la fanno in ventiquattr'ore, al punto da mangiargli quasi interamente uno stipendio , una mensilità di pensione o la tredicesima.
 A quei pochissimi che sono meno uguali di tutti gli altri di fronte allo Stato, a quei pochissimi, le cose si fanno con più garbo, specie quando gli si chiede di restituire ciò che si è avuto in più o, meglio ancora, di rinunciare ad un trattamento che se di favore è stato, come molti stolti  e disinformati ritengono, è solo perché, dall'ultimo usciere al primo dirigente, come lo Zampetti,  perchéa il loro lavoro è altamente qualificato e della più alta responsabilità. Tutti i lavori? Sì tutti quelli che si volgono nelle antiche sale dei palazzi del potere.
Sta lì la differenza. auguri a Zampetti, Si goda ala sua misera pensione ed anche la liquidazione che, per pubblico pudore e decenza, non ci hanno detto a quanto ammonti. ma lo immaginiano.
 P.S. Fra i possibili successori a Zampetti c'è anche un Letta, Guido, vice segretario generale della Camera dei Deputati. Ma non bastavano tutti i Letta che c'abbiamo già?
 Apprendiamo  dalla rete che lo stipendio di Zampetti è non di 460.000 Euro, come abbiamo scritto in questo post, ma di 600.000 Euro circa, quasi tre volte quello del povero Napolitano.

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