giovedì 18 dicembre 2014

Accademia di danza a Roma. Giannini, il ministro, e Mancini, il capo dipartimento AFAM, si chiamano fuori, mentre studenti e professori protestano duramente.

Il caso dell'Accademia di Danza di Roma ha dell'inverosimile, e né il ministro né il capo dipartimento AFAM intendono dare una risposta alle proteste ed agli appelli sacrosanti di studenti e professori che reclamano un capo d'istituto, specie dopo  regolari elezioni che hanno visto eletto il m. Carioti.
 E' accaduto - lo abbiamo scritto alcuni giorni fa - che dopo l'uscita della Parrilla, per gravi irregolarità all'esame della magistratura,  il ministero ha nominato commissario il m. Bruno Carioti, già direttore del Conservatorio dell'Aquila e Presidente della Conferenza dei direttori dei Conservatori italiani. Terminato l'anno di commissariamento, durante il quale la pace sembrava essere tornata in Accademia, il Ministero sollecita il commissario ad indire le elezioni per la nomina del nuovo direttore. Il Commissario stila un regolamento, sulla scorta di quanto si fa nelle altre accademie (ma anche perchè non ve ne era uno, essendo la Parrilla nominata  'a vita' dal ministro Berlinguer suo accanito sostenitore un tempo), ed indice le elezioni, dalle quali egli risulta eletto direttore, per libera scelta della gran parte dei professori dell'Istituto, con un plebiscito di voti. Ma c'è un professore, uscito sconfitto dalle elezioni, avendo ottenuto un pugno di voti, che  fa ricorso al TAR per invalidare l'elezione di Carioti. Motivo: Carioti non è nè un coreografo, nè un ballerino, come secondo lui dovrebbe essere il direttore dell'Accademia di danza.
Il Ministro Giannini - e con Lei il capo dipartimento  dell'Istruzione artistica, prof. Mancini - decide di non decidere e di non intervenire, in attesa che il TAR o qualche altro  tribunale amministrativo, di quelli le cui sentenze spesse volte fanno rizzare i capelli, si pronunci, il che - si sa già - non ci sarà prima di aprile. E da qui fino ad aprile? Il Ministro tace e fa spallucce,  mentre gli studenti ed i professori senza più un capo della scuola, protestano e manifestano.
 Ora, un ministro che si rispetti,  in una simile situazione per non danneggiare l'istituto e gli allievi, assume una decisione prendendosi  la responsabilità - è il ministro, mica il primo arrivato.
Cosa fare? Il Ministro potrebbe con decreto convalidare la nomina di Carioti e rimandare alla prossima tornata di elezioni, fra tre anni, la redazione di uno statuto e regolamento, nel quale comunque  l'eccezione presentata dal prof. Fontano - ci pare che si chiami così - non può essere recepita, altrimenti dovremmo tornare a femmine con femmine, maschi con maschi, ballerini con ballerini,  e via dicendo.
Il Ministro non può lasciare un istituto così prestigioso - ma il discorso vale anche per l'ultima scuola del paese - senza capo. Oppure, se non se la sente, prolunghi il commissariamento di Carioti, fino alla sentenza, per la quale verosimilmente  ci sarà anche un appello ecc... e si finirà fra un anno almeno, a dio piacendo. Nel frattempo decida, è suo compito e dovere.  Ha capito Giannini?
 E Mancini quando ha chiesto formalmente a Carioti di indire le elezioni, e Carioti gli ha fatto presente che non esisteva in Istituto un Consiglio accademico in grado di redigere un nuovo regolamento,  e perciò ne ha redatto uno provvisorio sulla base di altri da lui redatti nelle precedenti responsabilità direttive, perchè non ha avuto nulla da dire,  ed ha avallato il regolamento  redatto da Carioti? Non può ora, ad elezioni avvenute regolarmente, chiamarsi fuori. La storia si ripete, soprattutto quando chi comanda  ha natura di coniglio.

2 commenti:

  1. Gentile Professore, la ringrazio per l'esposizione dei fatti, la più in linea con ciò che la maggior parte di chi ha vissuto questo splendido anno di lavoro, di progettualità, di rispetto reciproco ritiene sia la verità dei fatti. Purtroppo la politica, nei panni di un oscuro onorevole di Forza Italia, si è già intromessa pesantemente. Non vedo (in realtà lo vedo benissimo) chi o cosa possa averlo informato né chi o cosa lo abbia spinto a spendersi fino a tal segno... la ringrazio comunque moltissimo, anche a nome dei miei colleghi (64 su 88) e mi permetto di invitarla a continuare a seguire la nostra annosa vicenda nei suoi sviluppi. Credo possa interessare perché appare come simbolica della realtà italiana. Grazie, un docente dell'Accademia

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    1. grazie, finchè non si troverà una soluzione ragionevole da parte del ministro - e chi altri?- tornerò a parlarne. Perchè è in gioco la formazione degli allievi. Degli insegnanti mi importa assai meno, con tutto il rispetto. Ho insegnato per 40 anni e conosco i miei colleghi.La scuola, una scuola qualunque, è innanzitutto gli studenti.
      saluti ed auguri pietro acuafredda

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