Eh no, caro Barbareschi, l' abbiamo anche difesa, ma ora facciamo marcia indietro, siamo pentiti di averlo fatto.
Aveva detto: tempo qualche giorno , una decina, e l'Eliseo lo riapro. Ed invece no. Ieri ha radunato la stampa per dire che ci vorranno cinque o sei mesi , per effettuare lavori necessari di restauro, e solo dopo, a primavera inoltrata, il teatro potrà riaprire. Se tali lavori erano tanto necessari ed evidenti, per i quali ha ipotizzato una spesa consistente, pari a 600-700 mila Euro, come mai non se ne è accorto prima? Perchè era tutto preso dal nascondere quell'altra bugia, grande come una casa, relativa al cambio di proprietà del teatro?
I Monaci, padre e figlio, saranno anche dei mascalzoni, a suo dire, perché sarebbero fuggiti con la cassa contenente i soldi degli abbonamenti, però non dicevano il falso quando affermavano che fra i proprieteri dell'Eliseo c'erano ancora loro e che nessun cambio eventuale di proprietà poteva esser fatto senza il loro assenso assieme a quello degli altri soci.
Lei aveva dato ad intendere di aver acquistato per intero le quote degli altri due soci ( Corsi ed Eleuteri) e dunque aveva la maggioranza. I Monaci replicavano che questa operazione non poteva aver corso senza il loro assenso. Ora Lei dice, invece, di aver acquistato dagli altri due soci delle quote parte. Dunque ha mentito. Lei non è il proprietario del teatro, semmai ora i proprietari sarebbero quattro e non più tre come prima del suo arrivo barbaresco; ha mentito dicendo che lo avrebbe riaperto entro una decina di giorni ed ha mentito anche quando ha detto che alla sorte degli impiegati avrebbe pensato lei, mentre ora dice che naturalmente dovranno cambiare anche gli amministratori, perché vorrà metterci persone di sua fiducia, e che per la quindicina di dipendenti dovrà procedere ai licenziamenti. Ma che spera di ottenere il FUS, con il quale pagare gli arretrati, i contributi dei dipendenti, che in parte riassumerà quando il teatro riaprirà, e restituire i soldi agli abbonati, sempre che i Monaci non riportino in teatro la cassa con la quale sarebbero scappati.
Insomma ne ha dette di falsità. L'unica novità della sua prossima gestione, quando ci sarà e se ci sarà, sarà un ristorante a cinque stelle, per il quale già prevede che molti si scandalizzeranno, ma noi no; e che vorrebbe fare iniziare gli spettacoli alle 19,30, per non farli terminare a mezzanotte. E far cenare, prima o dopo, gli spettatori che lo vorranno. Giusta decisione.
Però non dica fandonie. Pensi ai lavori, li faccia fare bene, e faccia il possibile perché il teatro Eliseo che ha una storia gloriosa, continui sulla stessa scia; a tutti dispiacerebbe se Lei gli facesse prendere una china che non merita. A quel punto cominceremmo anche noi a nutrire seri dubbi sulle sue capacità imprenditoriali le quali lei va, fiero, sbandierando ogni momento.
P.S. Con una lettera al Corriere della Sera, Barbareschi ha precisato che egli ha assunto la gestione del Teatro Eliseo, per volontà della proprietà ( ma non certo di Monaci) e che , perciò, l'assetto proprietario del teatro non è mutato; ha aggiunto che le compagnie che oggi si lamentano dovrebbero tener presente che il teatro era ormai in condizioni disastrose e che quindi i lavori erano da farsi già prima, e che quando i lavori saranno finiti, le cose ricominceranno a marciare. Per ora occorre pazienza. Ed è inutile ed ingiusto prendersela cobn lui. Senza dimenticare che lo sfratto era stato annunciato, minacciato già una decina di volte e i tentativi di metterlo in atto altrettante volte, fino all'ultimo definitivo.
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