sabato 20 gennaio 2018

Eugenio Scalfari, l'ascetico giornalista fondatore di Repubblica, a Carlo De Benedetti, padrone cattivo, di soldi gliene ha spillati tanti

“Personalmente riscuoto come ex deputato un assegno netto da 2400 euro mensili. Cinque anni fa inviai una lettera ai questori della Camera chiedendo che mi fosse annullato. La risposta fu che ci voleva una legge recepita dal regolamento della Camera, in mancanza di che l’assegno di sarebbe stato comunque accreditato. Mi domando che cosa si  aspetti ad annullare i vitalizi…”.

Questo scriveva in un editoriale Eugenio Scalfari, alcuni anni fa, ritenendo davvero sconcio che il Paese, ridotto male, pagasse a lui, da tempo immemorabile, vista la sua lucida longevità attiva, un vitalizio, per quei quattro anni scarsi da parlamentare ( 1968-72) prima di fondare La Repubblica, nel 1976.
 Bechis ha fatto un calcolo sull'ingiusto vitalizio - al quale però Scalfari, a differenza di tanti altri, ha detto pubblicamente di voler rinunciare, ma gli è stato impedito - ed ha scoperto che Scalfari, fino a qualche anno fa, aveva già percepito di vitalizio la bella somma di 908.000 Euro, a fonte di 61.000 Euro versati, con una bella differenza: 847.000 Euro fra i contributi versati ed il vitalizio percepito che naturalmente continua ancora a finire nelle tasche di Scalfari e che ora  ha raggiunto quasi quota 2.500 Euro netti ( l'adeguamento anche dei vitalizi procede spedito, mentre quello delle pensioni di tutti gli altri cittadini non privilegiati va sempre a rilento).

 Se fosse l'unico introito a finire nelle tasche di Scalfari, per il suo sostentamento,  tutti  oggi saremmo corsi in suo aiuto.  Eccetto noi, che percepiamo di pensione l'equivalente del suo vitalizio, e dobbiamo farlo bastare per il sostentamento nostro e della nostra famiglia. 

Certo Scalfari, nonostante avesse due famiglie da mantenere, ed anche due figlie, alle quali però ha trovato lavoro, ad una più che all'altra, in azienda, non aveva e non ha certo bisogno del vitalizio  da ex parlamentare. Perchè Scalfari, come ha volgarmente rivelato Carlo De benedetti, di soldi ne ha guadagnati a vagonate. Tralasciamo i compensi da direttore che gli hanno fatto fare una bella vita - come giusto, del resto, visto che anche mezzecalzette ai vertici di gruppi editoriali guadagnano come fossero tutti Scalfari, e non lo sono! 

Però quando Scalfari ci ricorda che il padrone De Benedetti possiede una lussuosa villa in Andalusia ed uno yacht che immaginiamo faraonico, si dimentica di aggiungere che lui  è riuscito a spillargli, quando ha voluto uscire dalla proprietà del giornale, forte della montagna di quattrini che De Benedetti era riuscito a scucire a Berlusconi per il cosiddetto 'Lodo Mondadori, quasi 500 milioni di Euro - una cifra!- la modica cifra di 80 miliardi di lire (40 milioni di Euro circa!)

Biagi, Montanelli, giornalisti di razza, al confronto, erano dei poveracci. Benchè pagati profumatamente,  loro non hanno mai trovato un fesso di editore, ricchissimo, come è capitato, per sua fortuna, a Scalfari.

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