Fanno presto i giornali a scrivere che i parlamentari non si autoridurranno mai - cancellarli poi sarebbe un suicidio, e non si può pretendere che lo facciano i diretti interessati - ricalcolandoli, come tante volte è stato detto e scritto, i vitalizi. La gran parte di loro, 'papponi' di professione, ma non per scelta bensì per 'costrizione' pubblica, hanno avanzato ragioni sacrosante contro la cancellazione del vitalizio: sarebbe incostituzionale azzerarli, non si cancellano diritti acquisiti... incorrendo nello sberleffo di una nazione che attraversa ancora una crisi generale, mentre loro, solo loro, se la godono e a lungo, perchè quei vitalizi servono a fargli fare una bella vita.
I giornali si sono buttati sul'argomento? Sì e no. Perchè ci sono molti casi di giornalisti coinvolti. Qualcuno ha tirato fuori la storia, Scalfari, ad esempio, che percepisce il vitalizio da una trentina d'anni, che non può rinunciarvi!
Sì l'assurdo di questa storia è che molti di questi vitalizi, nel caso specifico dei giornalisti devono essere goduti 'a forza'. Lo Stato glieli dà contro la loro volonttà.
Allora se tutti sono d'accordo, quantomeno la gran parte di essi, promuovano una campagna dura contro il privilegio dei vitalizi, costringendo il Parlamento e mettere fine ad un privilegio immeritato e costoso (per i cittadini).
Se un giornalista solo, negli USA, è riuscito a far dimettere un presidente, perchè un bel drappello di giornalisti, in Italia, non può far cancellare questo scandaloso, sconcio furto legalizzato? Anche perchè se perdessero il vitalizio o gli venisse ricalcolato sulla base dei contributi versati, non è che morirebbero di fame, perchè nel loro caso il vitalizio sarebbe la seconda pensione di cui godono, oltre quella da giornalista che non è certo 'da fame'.
Ci sarebbe solo da riunirsi e firmare un documento per l'abolizione del vitalizio, ed avviare una battaglia. Sono in numero sufficiente ed hanno sufficienti forze per impegnarsi nella causa, come hanno sempre fatto per altri battaglie civili.
Ecco una lista, nella quale c'entra anche qualcuno che oltre che il giornalista, ma non per caso, svolge una seconda o terza professione, una volta uscito dal Parlamento, con il rischio di beccarsi anche una terza pensione.
Eugenio Scalfari, Jas Gavronski, Paolo Guzzanti, Fabrizio Del Noce, Furio Colombo, Beppe Giulietti, Fiamma Nirenstein, Demetrio Volcic, Sandra Bonsanti, Walter Veltroni ( dir. L'Unità), Alberto Arbasino, Massimo Cacciari (opinionista televisivo fisso, giornalista di fatto), Giuseppe Caldarola, Mario Capanna ( lottatore continuo a favore dei vitalizi), Luciana Castellina, Cayetana De Zulueta, Oliviero Diliberto, Vittorio Emiliani, Francesco Ferrarotti ( sociologo, fustigatore televisivo delle ingiustizie sociali), Raniero La Valle, Antonino Macaluso , Roberto Michelini, Mauro Paissan, Vittorio Sgarbi, Gennaro Malgieri, Rossana Rossanda, e chissà quanti altri...
Coraggio fateci vedere che sapete fare, tirate fuori gli attributi, e rinunciate ai contributi immeritati!
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